Italia, segnali positivi: tre certezze dopo la Germania

L’Italia cade, ma Spalletti vede il bicchiere mezzo pieno
Una sconfitta brucia sempre, ancor di più se arriva contro la Germania. Ma la prestazione dell’Italia di Luciano Spalletti nei quarti di Nations League offre spunti incoraggianti. Gli Azzurri hanno confermato punti di forza e fragilità, ma il percorso verso una chiara identità di gioco sembra tracciato.
Nonostante l’assenza di alcuni titolari nella squadra tedesca, l’Italia ha creato quattro nitide occasioni senza subire troppo il fraseggio avversario. Tuttavia, il solito tallone d’Achille – i duelli aerei – ha condannato la selezione di Spalletti, che ora dovrà cercare risposte nel ritorno di domenica a Dortmund.
Ecco tre segnali che possono dare fiducia per il futuro della Nazionale.
1. Il ritorno di Acerbi è fondamentale
La difesa a tre ha dimostrato una buona organizzazione nel gioco palla a terra, recuperando spesso il possesso e pressando alto. Tuttavia, la vulnerabilità sui palloni alti resta un problema cronico.
I due gol subiti dalla Germania sono arrivati da situazioni di gioco aereo in cui gli Azzurri si sono fatti sorprendere troppo facilmente. In un contesto simile, appare difficile rinunciare all’esperienza e alla fisicità di Francesco Acerbi, giocatore in grado di dare maggiore solidità nei duelli con gli attaccanti avversari.
2. Tonali, il cuore pulsante del centrocampo
A Newcastle lo hanno accolto con un coro sulle note di Whitney Houston: “I wanna dance with Tonali”. E in campo, Sandro Tonali balla davvero, facendo ballare anche gli avversari.
L’ex centrocampista del Milan è il leader tecnico ed emotivo della nuova Italia: recupera palloni, imposta, riparte e trova anche il gol. Una mezzala totale, capace di rendere essenziale anche la giocata più spettacolare. Non è da escludere che Spalletti possa addirittura affidargli un ruolo ancora più centrale nel futuro degli Azzurri.
3. Un attacco con tante alternative, ma pochi gol
Chi segna in questa Italia? Il problema del centravanti resta aperto. Giacomo Raspadori è prezioso negli inserimenti, ma non è mai stato un bomber. Moise Kean e Mateo Retegui non hanno ancora trovato la giusta sintonia in Nazionale, mentre il giovane Daniel Maldini, subentrato con personalità, ha mostrato grinta e determinazione, come dimostra la spallata rifilata a Antonio Rüdiger pochi secondi dopo il suo ingresso in campo.
Una soluzione potrebbe essere Lorenzo Lucca, che nei pochi minuti avuti a disposizione ha provato a sfruttare il suo fisico. Il ritorno di domenica a Dortmund potrebbe essere la giusta occasione per testare la sua presenza in area e provare a risolvere il rebus offensivo.
A Dortmund per un nuovo capitolo della storia Azzurra
Il teatro del Westfalenstadion rievoca dolci ricordi: lì, nel 2006, l’Italia superò la Germania in semifinale, lanciandosi verso il trionfo mondiale. Ma la sfida di domenica avrà un significato diverso: per gli uomini di Spalletti, più che un traguardo, sarà un banco di prova verso la maturità.
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