Gilardino allenatore a Radio TV Serie A: “Tanti maestri, Genoa emozione e passione”

Alberto Gilardino, tecnico del Genoa è stato intervistato da Radio TV Serie A per “Storie di Serie A”. Il 41enne biellese si è raccontato come allenatore e non solo:
“La perseveranza, voglia di crearsi limiti ti porta ad un percorso, partendo da categorie più basse per mettermi alla prova, sbagliare per poter riprovare e migliorare. E’ stato un crescendo. Ho avuto tanti maestri, molto bravi e preparati dal punto di vista tecnico-tattico ma anche umano e mi ha aiutato, poi quando decidi in prima persona diventa affascinante e complicato. Tanti mi hanno segnato, ho avuto al fortuna di essere allenato da Ancelotti, Lippi, Pioli, Gasperini, Allegri, carismatici e di personalità“.
Gilardino allenatore: “Si dorme veramente poco, i pensieri sono tanti e devi pensare alla gestione della settimana e della quotidianità ma mi piace molto e non mi pesa. Il destino conta tantissimo ma all’interno di questo devi farti trovare pronto, capitano dei treni che se sei bravo e cogli l’attimo…”
Il Genoa: “La gavetta conta, esperienze che mi hanno fatto crescere; è arrivata la chiamata del Genoa primavera, è stata una sorpresa. C’è una passione incredibile, poi la chiamata in prima squadra, una cavalcata emozionante ricca di emozioni e passioni. La fiducia che senti dal club la trasmetti alla squadra e l’autostima la trasmetti a tutti. Amo questo sport, sono introverso ma c’è questa passione e voglia che mi emoziona. All’inizio con il Genoa ero sereno, ad interim e ho cercato insieme allo staff di mettere la squadra nelle condizioni migliori e farli sentire importanti“.
Gilardino aggiunge: “Avere un sogno, un obiettivo e cercare di raggiungerlo, lo dico ai ragazzi; io sono stato me stesso e credo sia servito per far capire chi fossi. Il Genoa è determinazione, rabbia agonistica ma anche saper giocare a calcio; abbiamo sofferto contro squadre che si giocano tanto ma abbiamo fatto cose straordinarie, crescendo anche nei singoli grazie alla loro perseveranza. Genova è sole, mare, le sensazioni da calciatore sono stati simili, passione che ci trascina ed è una cosa unica“.
Andrea Pirlo allena la Sampdoria: “Non ci siamo ancora visti, ottimo percorso da allenatore, sarò felice di riabbracciarlo quando ci rivedremo“.
La sua idea di calcio: “Si basa sui giocatori che ho a disposizione, concetti chiari. C’è la voglia di finire la stagione nel modo migliore, dobbiamo essere pronti e abbiamo un buon margine, dobbiamo concentrarci solo su di noi“.
Gudmundsson: “Va lasciato libero, non ha solo dribbling ma lavora molto bene anche in fase difensiva“.
Su Retegui: “Prima punta classica, sente la porta, sa che deve migliorare nel primo controllo e nella copertura della palla, può e deve“.
Tanti bravi allenatori in Serie A: “Ottimo percorso di Palladino con il Monza, poi ci sono tanti che stanno laborando bene, come Baroni che affronteremo domenica, brava la società a mantenere la fiducia“.
Gilardino ancora sulla panchina del Genoa: “Il pensiero più grande è finire nel modo migliore la stagione, poi penseremo al futuro. Sono un allenatore a scadenza, bisognerà capire programmi e obiettivi e se la società mi metterà al corrente, vedremo in maniera chiara”.
Altre dichiarazioni del mister: “Confermarsi non è mai semplice, vorrei confermarmi come da allenatore di Serie A. Nel lungo periodo giusto coltivare i sogni anche se vivo la realtà quotidiana, pensare una partita alla volta e non pensare oltre. Simoni? Una persona leale, calma, ti trasmetteva serenità e la ricordo con grandissimo piacere. Signorini? Grande capitano, una bandiera e rappresenta la genoanità“.
Gilardino calciatore: “Parma? Città a misura d’uomo, con il mister Prandelli avevo trovato l’habitat ideale e c’era un bel affiatamento, è stato bello ed esaltante. Il Milan? Interessavo al Real Madrid ma avevo già dato la parola al dottor Galliani, quando arrivavi a Milanello era tutto perfetto e come ti allenavi, era la partita. Si percepiva cosa voleva dire vincere, Maldini, Costacurta, Gattuso, Ambrosini… Con Pippo (Inzaghi) c’è stata una concorrenza atomica, si giocava su più fronti e le rose erano ampie e con giocatori importanti. A Firenze sono arrivato da giocatore già affermato. Bologna? Città molto bella, anno bello stimolante con Stefano Pioli ed è nata la mia terza figlia. Cina? Ho sbagliato i tempi, si guadagnava anche di più prima, ho ritrovato Lippi, Diamanti. Non mi ha pesato smettere di giocare, due mesi di vacanza e poi ho iniziato“.
Qui, il video integrale dell’intervista.
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