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Diego Demme, l’instancabile motorino del centrocampo del Napoli

Redazione
Demme

Diego Demme nasce a Herford in Germania da mamma tedesca e da papà Enzo di origini calabresi. Ed è proprio quando sta per arrivare il piccolo Demme, per omaggiare la squadra per cui tifa sin da bambino, che Enzo decide di chiamare suo figlio Diego; in onore del calciatore più forte di tutti i tempi che ha indossato la maglia del Napoli.

Demme cresce calcisticamente nell’Arminia Bielefeld, dove muove i primi passi nel calcio professionistico nel 2010 all’età di 18 anni. Nel gennaio 2012 viene acquistato dal Paderborn, dove ottiene 58 presenze; mettendosi in mostra e contribuendo parzialmente alla prima promozione storica del club in Bundesliga nella stagione 2013/2014.

Nel gennaio 2014 mentre il club tedesco si appresta ad andare verso la storica promozione, il centrocampista tedesco decide di fare un passo indietro, scendendo di categoria, nella Dritte Liga, equivalente alla nostra serie C; abbracciando il progetto Lipsia targato Red Bull. Demme rinuncia a vivere da protagonista assoluto la promozione del Paderborn che mai, in 30 anni di storia, aveva militato in Bundesliga.

In pochi anni, il mediano italo-tedesco, è stato uno degli uomini simbolo della cavalcata del Lipsia dalla terza divisione alla Bundesliga e all’Europa. Non solo è riuscito ad esordire nel massimo livello calcistico tedesco, ma è stato anche in grado di assaporare l’atmosfera dei palcoscenici più ambiti in campo continentale; come la Champions e l’Europa League.

Diego Demme, l’instancabile motorino del centrocampo del Napoli

L’11 gennaio 2020 viene acquistato dal Napoli, coronando il sogno di essere allenato da uno dei suoi idoli: Rino Gattuso. Il 3 febbraio segna il primo gol in Serie A allo stadio Marassi di Genova contro la Sampdoria.

Diviene in poco tempo titolare fisso a centrocampo, arrivando a conquistare anche il primo trofeo con la maglia azzurra: la Coppa Italia ai rigori contro la Juventus.

Arrivato nel momento più difficile ed ostico, Demme ha saputo subito conquistare il cuore dei tifosi azzurri. Lascia infatti un posto da titolare e da capitano nella squadra tedesca, allora capolista, pur di inseguire il sogno azzurro.

Dal punto di vista tecnico è un centrocampista di grande sostanza; capace di giocare sia come vertice basso davanti alla difesa sia come mezzala con attitudine difensiva e di contenimento.

Il centrocampista azzurro è in grado sia di distruggere il gioco altrui che impostare la manovra; abile nei duelli fisici, oltre ad essere scaltro anche nel recuperare i palloni.

Pur essendo un calciatore che non possiede una spiccata vena realizzativa, quest’anno il gol al Rijeka prima e quello al Crotone poi fa ben sperare ai tifosi azzurri.

Il gol segnato all’Ezio Scida è il suo secondo sigillo personale in Serie A; 3 in totale con la maglia del Napoli in 32 presenze. Niente male per uno che in carriera, in totale, ha messo a segno 5 gol fino ad oggi; realizzando di fatto più della metà dei gol nel club partenopeo.