Milan, Gattuso in conferenza pre Torino: “Ci giochiamo tutto. Fischi? Meritati”
Il tecnico del Milan Gennaro Gattuso ha parlato nella classica conferenza stampa pre-partita in vista del match di domani sera alle ore 20.30 a Torino contro gli uomini di Mazzarri, un autentico spareggio Champions che il Diavolo non può sbagliare. Ecco le sue parole.
Sulla gara di domani sera: “Con il Torino ci giochiamo tutto. Per la maglia, per la carriera dei giocatori, per il mondo Milan. Stiamo facendo fatica, in questo momento arranchiamo a livello mentale e fisico. I granata assomigliano molto all’Atalanta, ci sarà bisogno di forza fisica e brillantezza. Abbiamo il dovere di fare qualcosa di meglio”.
Sullo spogliatoio: “A pugni non prendo nessuno. Detto questo, bisogna fare qualcosa in più. Troppe chiacchiere, anche sul futuro mio e dei ragazzi. Bisogna pensare solo al Milan e al quarto posto, poi si vedrà cosa accadrà. Mi assumo tutte le responsabilità, il primo colpevole sono io. Tuttavia penso di saper gestire lo spogliatoio. La nostra è una squadra che pensa troppo, ci diamo le martellate da soli, dobbiamo essere bravi a far esprimere al massimo i giocatori, anche se qualcuno non sta benissimo”.
Sulla squadra: “Dopo tanti anni ci giochiamo qualcosa di importante, quindi bisogna avere rispetto per questi ragazzi. Non troverò mai parole dispregiative per questo gruppo, che ha dato e sta dando tutto. Non c’è bisogno di fare sceneggiate o di gridare, bisogna solamente fare qualcosa in più. Non sono deluso dai miei giocatori, ma da me stesso, da Gattuso psicologo. Avrei voluto entrare meglio nelle loro teste”.
Su Suso: “Io credo e continuo a scommettere su tutti i miei giocatori. I fischi li abbiamo presi tutti, non solo Suso. E sono stati fischi meritati”.
Sulle difficoltà: “Nei momenti difficili abbiamo sempre sofferto, ma ne siamo usciti. Il fatto è che adesso non abbiamo un’anima. Manca quella alla squadra. Le chiacchiere stanno a zero, siamo spenti da ogni punto di vista. Basta parole, servono i fatti”.
Su Paquetà: “Non ce la può fare da solo, bisogna uscirne da squadra. Lui è un ottimo giocatore e ci ha sempre dato una mano, ma non potrà essere decisivo”.
Sulle difficoltà degli attaccanti: “Non è vero che non arrivano i palloni. Con la Lazio avevamo due attaccanti in campo e spesso siamo andati al cross. Nelle prime partite Higuain toccava cinquanta palloni e si diceva che non faceva il suo mestiere. Non è vero che la punta deve stare solo in area, se la palla si muove bene si può sempre essere pericolosi. Il fatto è che in questo momento fatichiamo a giocare”.
Sul momento: “In questo momento devo essere lucido, non posso fare le sceneggiate che facevo da calciatore. Non bisogna fare sempre del cinema per dimostrare la propria rabbia. Io sono deluso per i risultati che non arrivano. Non è vero che ho mollato, assolutamente”.