Charles torna principe: De Ketelaere e l’equivoco ruolo con Pioli

Charles De Ketelaere, attaccante dell’Atalanta proveniente dal Milan, è tornato a risplendere: il ruolo ritagliato da Pioli, a Milano…
DE KETELAERE PIOLI RUOLO– Una doppietta decisiva ai fini del primato solitario in classifica, figlia di un tuffo di testa e di un sinistro chirurgico all’angolo per abbattere le speranze di un corsaro Empoli al Gewiss Stadium. Sono già dieci le reti stagionali, ventiquattro totali sommando anche le quattordici di una stagione fa, che hanno consentito all’Atalanta di entrare, per la prima volta, negli almanacchi europei mediante la conquista dell’Europa League e centrare una qualificazione Champions dopo una splendida cavalcata primaverile. A Bergamo, in nerazzurro, Charles De Ketelaere ha ritrovato brillantezza e lucentezza dei giorni migliori: quelli sempre nerazzurri, ma in Belgio, con la maglia del Brugge. Il biondissimo attaccante che pareva una semplice meteora in Serie A, agli ordini di Stefano Pioli, al Milan, sta diventando una stella appetibile a livello europeo.
Molteplici potrebbero essere le ragioni che stanno consacrando l’assoluto talento di un calciatore pronto per i grandi palcoscenici, molti dei quali attribuibili al grande lavoro di Gian Piero Gasperini nel contesto bergamasco. Senza contare, inoltre, il peso stesso della maglia e delle responsabilità nel Milan, piuttosto che all’Atalanta. Impossibile, però, non pensare anche alle colpe, o meglio, alle motivazioni che hanno inciso sul mancato apporto del belga nella Milano rossonera. Acquistato per 37,5 milioni di euro, iscritti sul bilancio rossonero e dunque cifre ufficiali dell’operazione, De Ketelaere approdava al cospetto di un Diavolo che aveva appena conquistato lo Scudetto in un progetto tattico che prevedeva, sì, l’inserimento di un trequartista, ma che fungesse da centrocampista aggiunto nel 4-2-3-1 delineato da Pioli.
Charles torna principe: De Ketelaere e il grande rammarico Milan
Caratteristiche, queste, che mal si sposavano con l’indole offensiva di un fantasista il cui estro rimaneva ingabbiato in compiti (eccessivamente) tattici e improntati a legare il gioco con i due mediani appostati a protezione della difesa, a distanza siderale dalla porta avversaria. Da seconda punta, agli ordini di Gasperini, le peculiarità e i colpi del ventitreenne stanno emergendo, probabilmente, anche per quest’aspetto. I peccati originali del Diavolo, sul dossier De Ketelaere, riguardano anche la mancata concessione di una seconda chance in rossonero e il ritaglio di un abito tattico che non calzava a pennello con la misura e l’estro del calciatore. Ora, la Dea pare aver baciato quel tanto vituperato ranocchio tornato a essere Principe, in una bergamasca favola contemporanea.