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Caso scommesse, la Procura sarà meno indulgente con Tonali

Anthony Ferrara

Caso scommesse: Sandro Tonali rischierebbe una squalifica di gran lunga superiore rispetto quella comminata a Fagioli

La nube derivante dal caso scommesse continuerà ad avvolgere il mondo del calcio italiano per diverso tempo. Dopo le prime notifiche degli avvisi di garanzia che hanno raggiunto i due calciatori della Nazionale direttamente nel ritiro di Coverciano, Zaniolo e Sandro Tonali, si attendono le varie prese di posizione difensive da parte dei diretti interessati, supportati dai vari pool di avvocati.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport in edicola stamane, Sandro Tonali, per quanto sia dispiaciuto per l’accaduto e sia pronto a collaborare con la Giustizia Sportiva e quella Ordinaria, rischia una sanzione ben più grave rispetto quella che potrebbe essere comminata a Nicolò Fagioli.

Benché sia disposto ad autodenunciarsi alle autorità competenti e intraprendere il percorso di cura per sconfiggere una piaga come la ludopatia, il nome dell’ex centrocampista del Milan è emerso in un secondo momento rispetto quello dello juventino, proprio perché menzionato dallo stesso Fagioli. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato proprio Tonali a consigliare al centrocampista bianconero di scaricare l’app incriminata per il betting.

Anche se l’inchiesta non dovesse accettare il fatto che, l’ex mediano del Milan, non abbia mai scommesso sulle partite della propria squadra, le tempistiche relative alla comunicazione dell’eventuale squalifica dovrebbero essere decisamente più lunghe. Il ruolo di Fagioli è emerso sin dallo scorso agosto ai radar della Procura di Torino, mentre quello di Tonali è decisamente più recente. Da questo punto di vista, il patteggiamento di Fagioli potrebbe costare 10 mesi di squalifica al centrocampista della Juventus, mentre il Procuratore Chinè potrebbe propendere per una linea assai più dura sulla possibile squalifica comminata a Tonali.

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