Brasile-Argentina, attimi di terrore al Maracanà: “Rischio strage”
Brasile-Argentina, partita valida per le qualificazioni al prossimo Campionato del Mondo, è iniziata con mezz’ora di ritardo per scontri
Sul campo, la partita è terminata 0-1 per i Campioni del Mondo dell’Argentina, che hanno rafforzato la propria leadership consolidando il primo posto nella classifica valida per le qualificazioni alla prossima rassegna iridata. Sugli spalti, invece, si sono registrati attimi di puro terrore per via dei violenti scontri tra le due fazioni, da sempre acerrime rivali. Quella tra Brasile e Argentina non è mai stata una partita qualunque, non solo dal punto di vista sportivo.
Dopo i fatti di cronaca che si sono susseguiti prima della finale di Coppa Libertadores tra Boca Juniors e Flamengo, il “secondo round” tra brasiliani e argentini in poco tempo si è verificato nel leggendario stadio Maracanà, teatro di nuovi scontri repressi dalla polizia a pochi minuti dall’inizio del match. La difficoltà nel gestire emotivamente quei momenti è stata raccontata dagli stessi protagonisti in campo, Lionel Messi su tutti, anche se, alcuni calciatori, come il portiere argentino, Martinez, si sono attivati per evitare che la polizia colpisse ulteriormente i supporters argentini che occupavano il retro-porta degli spalti.
“Ci siamo immediatamente preoccupati per ciò che stava accadendo e, dopo un colloquio con l’arbitro, abbiamo deciso di rientrare temporaneamente negli spogliatoi per far sì che tornasse la calma. Sono stati attimi di pure terrore, perché poteva verificarsi una strage. È stato brutto perché vedevamo come picchiavano la gente e pensavamo alle famiglie che occupavano quei posti. Giocare la partita, in quel momento, era la cosa meno importante”, ha dichiarato il capitano argentino.
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