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Berlusconi: “Che gioia per il Monza in B! Ibra? Non si sa mai…”

Redazione
Silvio Berlusconi

BERLUSCONI MONZA IBRA – Il Monza è in Serie B. Ormai è ufficiale già da lunedì. E con questa bella notizia, torna a parlare Silvio Berlusconi. Intervenuto ai microfoni di TeleLombardia, il proprietario del Monza ha toccato tanti temi non solo attuali, ma anche del passato. Ecco le sue parole.

 

BERLUSCONI MONZA IBRA

Sul calcio: “Se mi emoziono ancora a vincere? Certo, altrimenti non starei ancora in campo. Non si può vincere se non ce la si mette tutta e non si ha emozione. Ho vissuto la notizia della promozione con gioia, ho brindato a tavola con mia figlia senza poter fare feste pubbliche”.

BERLUSCONI MONZA IBRA – Sul suo Monza: “Il merito è dei ragazzi in campo e dell’allenatore, oltre che dei dirigenti, in particolare Adriano Galliani. E’ stato sempre molto attivo e presente. Probabilmente è anche merito mio, in ogni partita ho parlato ai giocatori, ricordandogli le cose principali da tenere a mente. Ciò che facevo al Milan ho continuato a farlo al Monza, con i risultati che abbiamo visto. Cosa dicevo? Cambiavamo ogni volta in base alle situazioni, parlavamo della squadra avversaria, ho ricordato come comportarsi con l’arbitro, oltre che non far fallo e giocare insieme. Poi prendevo uno per uno e gli ricordavo cosa fare con consigli personalizzati”.

Sulla Serie A: “Magari! Non bisogna dirlo eh. Ci stiamo preparando per giocare un buon campionato di Serie B, pensiamo a 4-5 rinforzi. Mercato? Per una norma che riguarda la B, possiamo prendere giocatori sotto i 23 anni, stiamo cercando i migliori giocatori delle squadre di Serie B”.

BERLUSCONI MONZA IBRA – Su un eventuale derby futuro con il Milan: “Magari non indosserò nessuna sciarpa. Oggi il mio cuore batte al 50% per il Milan e al 50% per il Monza. Per metà mi rallegrerò e per metà soffrirò. Intanto pensiamo però a giocare bene per la Serie B”.

Sul come costruire una grande squadra: “Per fare buoni risultati i giocatori devono avere tante cose buone in testa, serve una società intorno ai giocatori, un allenatore capace. E’ importante il sostegno del presidente, io di ogni giocatore vengo sempre a sapere tutto, vedono in me quasi un fratello più grande”.

Su Maldini: “Per un giocatore è difficile trasformarsi in qualcuno dove deve prendersi cura degli altri. Non sempre chi è stato giocatore, supera il suo individualismo, stando accanto ai giocatori. Io voglio molto bene a Paolo. Daniel al Monza? Speriamo di sì, speriamo che si confermi un giovane di talento”.​

Sulla Superlega: “Sarei favorevole. Il calcio ha bisogno, oltre al campionato, di appuntamenti di bel gioco con le squadre più importanti che si confrontano tra loro”.

Su Ibrahimovic: “Era un nostro obiettivo vero, così come Kakà. Si sono create difficoltà extra-calcistiche e abbiamo dovuto rinunciare, ma non si sa mai”.