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Adrian Rabiot: storia del giocatore inamovibile per antonomasia

Redazione
Juventus Rabiot

Adrian Rabiot – Una delle caratteristiche principali della carriera di Massimiliano Allegri è sempre stata il cambio di formazione: fisso, maniacale e sempre presente. Se c’è però un tassello della formazione che il tecnico livornese è sempre restio a cambiare, questo corrisponde senza ombra di dubbio al nome di Adrian Rabiot.

Il centrocampista francese è forse l’unico giocatore di cui l’ex allenatore di Milan e Cagliari fa difficilmente a meno senza se e senza ma. Come Allegri, però, anche altri tecnici difficilmente si sono privati di cavallo pazzo e in questo focus proveremo a spiegare il perché.

Adrien Thibault Marie Rabiot nasce il 3 aprile 1995 a Saint Maurice, un piccolo centro dell’Ile De France. A soli 13 anni entra nella prestigiosa Academy del Manchester City ove resterà per circa un anno prima di fare ritorno nella nazione transalpina.

Nel 2010 un osservatore del Paris Saint Germain denota le sue grandi doti tecnico tattiche. Successivamente lo porta nella capitale francese dove inizierà la militanza tra le fila dei parigini.

Qui Adrian inizia una lunga gavetta che lo porterà sotto la guida di Carlo Ancelotti ad esordire in Ligue 1 ad appena 17 anni. Il 31 gennaio dell’anno successivo verrà girato in prestito al Tolosa, compagine con la quale segnerà la sua prima rete nella massima serie.

Adrian Rabiot: storia del giocatore inamovibile per antonomasia

L’estate successiva Rabiot torna all’ombra della Torre Eiffel e “grazie” agli infortuni di Marco Verratti e Thiago Motta diverrà un punto fisso della squadra parigina disputando gran parte della partite stagionali e rivelandosi metronomo eccellente e indispensabile per il Paris.

La stagione successiva, però, non inizia nel migliore dei modi per Rabiot a causa di alcune divergenze con la società riguardanti il suo rinnovo di contratto. Questo lo porterà ad essere escluso dalla lista per la Uefa Champions League.

La diatriba verrà risolta solo al termine del campionato dalla sua mamma\procuratore Veronique la quale, fin dai “primi calci” di Adrian, giocherà sempre un ruolo fondamentale nella sua vita personale e professionale.

Il classe 1995, quindi, arriva al rinnovo con il club parigino e la stagione successiva disputata, neanche a dirlo, da titolare fisso, vedrà la sua prima doppietta in carriera. Data da incorniciare nella straordinaria carriera di Rabiot è, sicuramente, quella del 29 luglio 2017 quando, grazie ad un suo gol, il PSG trionfa nella Supercoppa di Francia contro il Monaco di Leonardo Jardim.

Adrian Rabiot: storia del giocatore inamovibile per antonomasia

Dopo la gioia incontenibile di quella notte, però, si apriranno i mesi più difficili della sua carriera che lo porteranno, di fatto, a vivere da separato in casa a Parigi e ad allenarsi con le riserve sempre a causa di divergenze contrattuali con il club.

Il 1 luglio del 2019, però, segna un nuovo inizio per lui, in quanto viene definito ed ufficializzato il suo passaggio alla Juventus squadra ben 8 volte consecutive campione d’Italia.

Il primo gol di Adrian in maglia bianconera è un concentrato di tutte le sue enormi doti tecniche e lo segnerà nella scala del calcio contro il Milan. Una corsa epica in cui spacca letteralmente la compagine rossonera a metà prima di arrivare ai 25 metri e scaricare un sinistro potente e preciso che si infila direttamente sotto l’incrocio, non lasciando scampo a Gigio Donnarumma.

Il tecnico bianconero Maurizio Sarri inizia ad adorarlo e da lì a pochi giorni solleverà anche il suo primo tricolore italiano con la maglia della “Vecchia Signora”, il nono consecutivo.

Poche settimane dopo la Juventus annuncia il suo nuovo condottiero, ovvero Andrea Pirlo ma la musica non cambia. Rabiot resta titolare inamovibile e faro della squadra bianconera riuscendo a dettare tempi di gioco e recuperando un numero incredibile di palloni a partita. La stagione si concluderà con la vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana.

Adrian Rabiot: storia del giocatore inamovibile per antonomasia

Dopo questi trionfi ritorna Massimiliano Allegri sulla panchina juventina. Il tecnico livornese confida nelle sue grandi potenzialità e dirà, in una conferenza stampa, che Rabiot dovrà fare, per le sue corde, almeno 10 gol in campionato.

Detto fatto, Adrian diventa il secondo miglior marcatore della squadra bianconera segnando, nella stagione 22-23, esattamente 10 gol, proprio come richiesto e annunciato mesi prima dal suo allenatore.

Dal suo arrivo in Italia il classe 1995 si è reso protagonista di una crescita esponenziale che lo ha portato a diventare sempre di più un giocatore amato da tutti i suoi allenatori. Compreso il tecnico della Francia Didier Deschamps.

Rabiot è fondamentale per qualsiasi squadra poiché grazie al suo fisico imponente, al suo dinamismo e alla sua tecnica può creare situazioni dal nulla e risolverne di pericolose.

Un centrocampista del genere può fare le fortune di qualsiasi club perchè la sua dedizione al lavoro e al migliorarsi è pressochè totale. Cosa che ha portato Rabiot a chiudere quasi tutte le stagioni della sua carriera in netto crescendo.

Se dovessimo fare un parallelismo per farvi comprendere meglio il profilo di questo  giocatore dal grande talento, potremmo tranquillamente asserire che ricorda un buon vino: più invecchia, più diventa pregiato.