Udinese – Napoli e Psg – Napoli sotto i riflettori di ‘Un Calcio Alla Radio’

[df-subtitle]Rovera: c’è grande attesa per la partita con il Napoli. Si sente da quello che è la partita che tutti aspettano a Parigi. Cura Tuchel funziona. Credo che i tempi possano essere molto stretti, per chiudere in tempi brevi la questione[/df-subtitle]
A “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione in onda su su Radio CRC, sono intervenuti alcuni giornalisti ed opinionisti per parlare del duplice trasferta che il Napoli dovrà sostenere ad Udine in campionato ed a Parigi nella Champions League.
Questi i pareri degli ospiti intervenuti in trasmissione e riportati da EuropaCalcio.it:
Bruno Majorano, giornalista de Il Mattino: “Formazioni? Sulla questione Maksimovic è legato al fatto che Koulibaly non voglia perderlo per la Roma, che con tutto il rispetto per l’Udinese, in questo momento ha un valore in più. Poi Koulibaly ha sempre giocato. Penso che Callejon non si privi più di lui e Verdi ha sempre dimostrato di essere un giocatore che può fare bene.
Fofana? È un giocatore interessante è uno di quei centrocampisti moderni, di buoni piedi, sa fare interdizione, sa segnare. In quel ruolo e con quelle caratteristiche ha già Allan, che è il migliore del campionato.
Il ragionamento e il discorso del presidente fila. Lo stesso giocatore sa che dovesse venire a Napoli farebbe un salto di qualità importante, ma non sarebbe fulcro del progetto come ad Udine. Se io avessi la possibilità di fare acquisti io farei operazioni in un’altra zona di campo. Così come il terzino sinistro fino a quando Ghoulam non si riprende o un difensore per ovviare all’infortunio di Chiriches ”.
Simone Rovera giornalista Sky: “C’è grande attesa per la partita con il Napoli. Si sente da quello che è la partita che tutti aspettano a Parigi. Cura Tuchel funziona. Credo che i tempi possano essere molto stretti, per chiudere in tempi brevi la questione. Vicenda PSG Stella Rossa? Il grosso problema tra Stella Rossa e PSG sono stati i tafferugli fuori dallo stadio. Il PSG ha rischiato di giocare a porte chiuse contro il Napoli e rischia contro il Liverpool per questo.
Sarebbe un colpo durissimo per l’immagine. In Francia non ne stanno parlando ancora. Oggi sull’Equipe c’era l’intervista di un ex calciatore della Stella Rossa dicendo che fosse impossibile e di come la Stella Rossa volesse denunciare. Ho molti dubbi che si chiuda quest’inchiesta prima della finale.
Ancelotti cosa pensano a Parigi? Nostalgia. Una delle frasi che sento di più tra tifosi e giornalisti, soprattutto da parte loro che dicono ”avevamo Carlo Ancelotti e l’abbiamo mandato via”. Non capiscono come sia stato possibile. Il personaggio Carlo Ancelotti resterà quello che ha dato il via al processo mediatico al PSG è stato lui. Tutti ricorderanno lui come il motore di questo grande progetto”.
Andrea Maldera, matchanalyst: “Juventus Genoa è una partita che sembra scontata sulla parte. Nel Genoa Sandro sta bene, e Piatek sta facendo bene. Il Genoa ha sempre creato occasioni pericolose nelle ultime partite. Penso che il Genoa possa giocarsela a Torino e di certo farà di tutto per uscire a testa alta dallo Stadium.
Tra le altre cito Sassuolo Sampdoria con due allenatori che stanno facendo bene e che stanno proponendo un calcio importante. Il Napoli è una squadra che negli ultimi anni ha dato un’impronta importante anche per il come preparare la partita. L’Italia in generale sta vedendo il calcio in maniera diversa. L’Udinese proverà a giocare, ma l’Udinese è forte soprattutto nelle ripartenze.
Lasagna e gli altri sanno giocare negli spazi. Il Napoli però deve vincere per forza per restare al passo del Napoli. Non ci sarà Insigne? Dal punto di visto tecnico tattico la coppia Mertens Milik offre una grande efficacia. Il problema è che non hai uno come Mertens in panchina può essere un handicap. Con Insigne hai Mertens in panchina pronto a subentrare e a far bene. Dal punto di vista tattico potrebbero non risentirne, non so quanto possa influire dal punto di vista morale visto che Insigne adesso è il leader della squadra. Il Napoli cosa deve dare di più ? è difficile fare adesso delle scelte.
Per la Champions League e dopo la prestazione con il Liverpool è giusto che provi a passare il girone. In campionato deve restare attaccato alla Juve anche se ora i bianconeri sembrano irraggiungibili. È molto bravo Ancelotti sta facendo benissimo dal punto di vista gestionale, per il lungo periodo soprattutto.
Questo testimonia la sua grande esperienza che sa sfruttare le energie di tutti i suoi giocatori, che sulla carta sono più inferiori a quelli della Juve. Tornando alla tua domanda il Napoli deve subito scegliere. Se fai questo salto mentale il Napoli diventa grande. Deve pensare in grande. Deve diventare normale pensare alla Champions League”.
Andrea Di Caro, vice direttore de La Gazzetta dello Sport: “Hamsik metamorfosi compiuta? Penso ci siano delle cose ancora da limare. Ma mi sembrano dichiarazioni molto ottimistiche quelle di Ancelotti. Credo che l’aspetto più positivo sia quello che Ancelotti si sia calato perfettamente nella realtà napoletana e credo che un allenatore quando si trova bene nella sua città può dare davvero tanto.
In questo momento mi sembra un uomo sereno, con un grandissima voglia di dare ai napoletani dei successi. Lo fa con la sua maniera, meno sacchiana, meno ossessiva, ma comunque con grande capacità di gestire le forze .
Il fatto che dica di giocatori già affermati che possono ancora fare miglioramenti, testimoniano quella voglia di fare di più. Ancelotti dice che Barella è più forte di lui da giovane? Ancelotti sapeva già fare la differenza. Barella deve ancora dimostrare molto, anche se sta dimostrando di avere qualità e intensità. Costa molto perché già l’anno scorso valeva 40 milioni,questo valore è costretto ad aumentare. È chiaro che di giocatori come lui attualmente ce ne siano pochi . Fa bene il Napoli ad essere interessato ad un giocatore così”
Maurizio De Giovanni, scrittore e noto tifoso: “Milik Mertens? Potrebbe essere sicuramente questa la situazione del 4-4-2 un po’ più puro. C’è anche la situazione Verdi che applicato come seconda punta potrebbe dare un maggior estro e si può sfruttare il suo tiro da fuori. L’Udinese a me preoccupa. Di certo gioca in casa e vorrà fare bella figura. Io sorrido di fronte alla poca memoria che hanno tutti.
Non mi pareva l’anno scorso che il Napoli fosse carente nel rapporto allenatore-giocatori e presidente- giocatori. Questo è un Napoli diverso, più duttile nei sistemi di gioco che applica, una maggiore adattabilità agli avversari. Questo arrivo messianico di un Ancelotti che deve migliorare le situazioni interne del Napoli lo trovo fuori luogo.
A me piacerebbe vedere i 92 punti. Io voglio vedere un Napoli vincente, che l’hanno scorso non è stato. Quest’anno allo stato attuale abbiamo già sei punti di svantaggio, nonostante abbiamo avuto un inizio molto più difficile dei bianconeri. A Torino ho visto una grande differenza di valori in campo. Questo mi preoccupa perché vorrebbe dire che ci sarebbe una grande differenza tra la Juventus e il resto del campionato”.
Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo dell’Udinese attuale amministratore delegato del Catania: “Da dove nasce Il mio Udinese? È nato dalla sentenza Bosman, che ha disegnato degli scenari nuovi per quel che riguarda il calcio. Noi ci siamo dedicati alla ricerca di giocatori sparametrati puntando su giocatori dell’Europa del Nord. Poi dopo abbiamo allargato i nostri confini sempre puntando su questo tipo di prodotto.
Se voi pensate che Giannichedda e Appiah sono stati acquistati a poco e rivenduti a peso d’oro. Poi siamo anche riusciti a continuare su questa strada. Si dice che il Napoli è un’Udinese più grande? Io dico e ho sempre sostenuto e magari molti hanno potuto equivocare una scelta del genere. Io credo che il Napoli abbia fatto una precisa scelta societaria. Vuole restare competitivo puntando su giocatori buoni che poi possono diventare giocatori importanti.
Se vedi la Juve fa una politica diversa: vuole vincere. Al di là dell’allenatore poi hai bisogno di grandi giocatori per vincere. Il Napoli ha tracciato una strada. Il Napoli l’anno scorso avevano una grande forza: l’organizzazione di gioco. Prendere 3 giocatori di grande livello avrebbe reso tutto più fattibile. Invece il Napoli fa delle scelte diverse.Punta ad essere competitiva, anche se vai a vedere il palmares titoli zero.
Il Napoli però produce e mira a fare campionati importanti, credo si possa alzare l’asticella perché sarebbe il coronamento del lavoro fatto in questi anni. Partita di domani? Vi dico un attimino quello che penso. Penso che a livello di valori in campo non ci sia grande partita, ma l’Udinese è da temere, è una squadra scorbutica. Lui dice Lasagna e io dico De Paul. De Paul mi piace? A me piaceva fin da giovane.
Era il giocatore che nello scacchiere avrebbe potuto sostituire Papu Gomez. Lui da giovanissimo era titolare nel Racing. Per il Napoli è una partita da temere. L’Udinese aveva un po’ smesso di essere Udinese negli ultimi anni, ma credo che quest’anno sia tornata. Anche Gino Pozzo ha puntato su una novità e direi che si sta ben comportando. Sulla carta potrebbe anche sembrare una partita semplice che io affronterei con tutte le attenzioni possibile”.
Monica Scozzafava, giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno: “ Il Napoli di Mazzarri? Io ne ho un ottimo ricordo, avendolo conosciuto sul piano professionale e avendone apprezzato la sua generosità professionale, la caparbietà e la voglia di far crescere il Napoli che aveva a disposizione. Lo stimo anche dal punto di vista umano. Lui si è trovato all’inizio di questo percorso e ha fatto la sua parte con i giocatori che aveva a disposizione. Assenze nel Napoli inciderà? Milik Mertens mi piacerebbe come coppia? Certo. Anche se abbiamo visto in queste ultime giornate quanto sia stato importante in queste partite Insigne.
Certo che poi Ancelotti vuole risparmiarlo per partita con Roma e PSG. Il merito di Ancelotti è quello di aver creato un gruppo che si alterna, ma che è molto coeso. Lui fin dai primi giorni ha provato a dare questa mentalità. Domani senza Insigne si trova con un problema enorme, ma sa già cosa fare. Tutti sono sulla corda, tutti sono responsabilizzati e tutti sono sull’attenti. Un mio pensiero sul confronto tra Sarri e Ancelotti? Sono due filosofie secondo me completamente diverse.
Attribuiamo tutti noi i meriti a Sarri per aver fatto a Napoli tre stagioni importanti, per aver valorizzato giocatori su cui all’inizio in pochi avrebbero scommesso. Però credo che confrontare il risultati dei due sia impossibile visto che siamo all’inizio.
Penso che ci sia stato un passo in avanti rispetto a Sarri. C’è un’altra mentalità. Ancelotti è più aziendalista rispetto a Sarri e questo premierà il Napoli. Probabilmente il Napoli non giocherà più come prima e 91 punti non li farà più, ma si vedrà qualche risultato in più. Penso che una crescita ci sarà soprattutto sotto il punto di vista della mentalità ”.