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Roma, Di Francesco: ” Squadra con poca solidità. Mi sento tra i responsabili “

Redazione
Di Francesco

[df-subtitle]Il tecnico della Roma, Eusebio di Francesco, è intervenuto ai microfoni di Sky nel post match di Bologna – Roma [/df-subtitle]

Crisi di gioco e risultati, perché?
Se avessi la spiegazione… Tutti parlano, tutti dicono che il lavoro paga. Tutti gli allenatori lavorano, non trovo le soluzioni internamente e non ci sono riuscito. Mi sento tra i responsabili. Si sente di parlare di numeri e poco di atteggiamento: è mancata la personalità nel fare giocate, creando la superiorità numerica. Abbiamo avuto occasioni, manca qualcosina. Se perdi tutti i contrasti col Bologna è solo demerito tuo. Non sono abituato a cercare alibi ma soluzioni, che ad oggi non so dirvi con che sistema di gioco giocherò. Cercherò gli uomini giusti e non il modulo“.

Il processo di crescita quanto durerà?
Deve finire il prima possibile. Il contrasto non è una cosa tattica, la voglia di mettere il piede è una cosa che un calciatore deve avere dentro. So cosa significa, posso dire cose che possono essere condivise o meno ma voglio riuscire a cambiare. A Milano abbiamo preso gol nel finale quando potevamo vincere la partita, sembrava avessimo qualcosa in più. Oggi abbiamo sbagliato gol da un metro, è una cosa che puoi allenare sì, ma devi avere dentro. Abbiamo fatto tantissimi cross con solo Dzeko in area. I ragazzi hanno il desiderio di far gol e non hanno la lucidità. Le risposte che ho avuto mi porteranno a cambiare, devo valutare e sceglierò. Questa squadra dà la sensazione di avere poca solidità ed è quello che ci sta facendo fare queste figuracce“.

Fate fatica a trovare le distanze, manca l’intensità sul pallone. Il secondo gol si prende al 94′, non in quel momento lì.
Condivido pienamente, è quello che fa la differenza. Il difensore dev’essere pessimista, sapendo che si può perdere la palla da un momento all’altro. Siamo stati lenti nelle posizioni preventive. Il gol parte da una giocata sbagliata da noi nell’area avversaria, non ce lo possiamo permettere. In passato facevamo calciare poco verso la nostra porta. Ora possiamo solo stare zitti e pedalare, è tutto contro di noi. Le corse sono tutte in ritardo“.