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Ranieri: ” Allenare l’Italia? Costacurta mi mandò un sms.. “

Redazione

[df-subtitle]L’ex allenatore del Leicester ha fatto un’analisi generale dei Mondiali di Russia 2018 parlando anche dell’Italia[/df-subtitle]

Claudio Ranieri, ex allenatore di Juve e non solo, ha parlato a Radio Anch’io Sport:

E’ un buon Mondiale, partite difficili con tutte le Nazionali all ’altezza da un punto di vista tattico. Molte partite sono state decise dalle punte, senza di loro non si può certo andare avanti. Perso il fair play? Ci sono molte tensioni perché tutti vogliono vincere. E’ una cosa che fa male anche se è normale. La Germania che fa gol al 95′ con la panchina che commette quelle sciocchezze non dovrebbe accadere mai“.

Chi può essere il Leicester City del Mondiale? A me piace molto pensare al Giappone e al Senegal, due squadre molto simpatiche. Gli africani, con un allenatore di colore, stanno facendo grandi cose. Li vedo bene entrambi come squadre simpatia. Credo che squadre come Giappone e Senegal piano piano stiano avanzando e arriveranno al livello delle altre. Ci sarà presto una uniformità tecnica in gira per il mondo“.

VAR? Sono favorevole assolutamente. Ci sono stati degli errori, è vero, ma ci sarebbero stati comunque. Occorre allenare gli arbitri al VAR. Al Mondiale mi piace anche il Belgio, sono curioso di vedere cosa farà nel momento della verità. Non mi convince molto quando giocano a 5 con Carrasco esterno a sinistra. L’ho fatto debuttare io a 18 anni al Monaco, è un esterno offensivo, non un esterno a tutta fascia. In generale, i reali valori poi verranno fuori. In queste competizioni conta molto la forma: un mese cambia la vita delle varie squadre“.

Io vicino alla Nazionale italiana? Non mi sono mai sentito vicino. Costacurta mi voleva incontrare e me lo scrisse via sms, poi però non si è mai verificato nessun incontro perché sono state fatte altre scelte. Giusto avere rimpianti per l’Italia al Mondiale? Avremmo potuto fare bella figura come una figura non bella. Anche la Germania ha sofferto e raddrizzato una partita al 95′. Non pensiamo all’ Italia ora ma a quella che verrà. Diamogli il tempo per crescere. Su quale panchina mi piacerebbe sedermi? Dove ci sia un buon progetto, che mi faccia sentire importante e che si possa fare qualcosa di bello“.