Pirateria, la Lega Serie A incrementa la lotta con l’aiuto di nuovi partner tecnologici

La Serie A ha deciso di combattere una guerra senza esclusione di colpi alla pirateria.
Nel 2018 sono 4,7 milioni di italiani che hanno dichiarato di aver guardato illegalmente contenuti sportivi live. Un dato in aumento rispetto all’anno precedente, in cui erano stati “solo” 3,5 milioni.
Ed il fenomeno sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti in Italia e Spagna dove, stando a quanto riportato dall’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, l’incidenza della pirateria audiovisiva è del 38%, contro dati che si fermano tra il 16 e il 20% in Francia, Germania e nel Regno Unito.
Qualcosa si è già mosso in precedenza. Nelle prime 10 giornate dell’ultimo campionato concluso sono stati bloccati 18 mila streaming illegali; un dato in crescita rispetto alla passata stagione, in cui si è arrivati a 65 mila a fine stagione, anche grazie alla possibilità di chiedere lo spegnimento dei siti direttamente alle Telco.
[df-subtitle]I nuovi partner tecnologici contro la pirateria[/df-subtitle]
Ora però, la Lega Serie A ha raddoppiato gli sforzi contro i pirati, incrementando la lotta alla pirateria con nuovi partner tecnologici. FriendMTS e Blackhole, da un lato, che permettono di individuare le IPTV illegali; e VideoCities e Leakid dall’altro, che lavorano sui social network dove negli ultimi anni sono aumentate le trasmissioni pirata.
In particolare, la startup israeliana Videocities che dalla prossima stagione collaborerà con la Lega Serie A ha creato il primo motore di ricerca video-per-video basato sull’intelligenza artificiale in cui la query è il video stesso.
«Occorre velocizzare i tempi di blocco delle Iptv – sottolinea l’ad della Lega Serie A, Luigi De Servio – da parte degli internet service provider e degli hosting che spesso si rivelano poco reattivi nella risposta alla rivendicazione di un diritto violato da parte del licenziatario. Attualmente servono 4 giorni per staccare il segnale: troppi».