Salta al contenuto

Napoli, torna puntuale il “Ciclo della Distruzione” ad opera degli avvelenatori di professione

Diego De Luca

E’ davvero incredibile come il Ciclo della Distruzione calcistica del Napoli si presenti ogni giugno con appuntamento talmente preciso da far impallidire i maestri orologiai svizzeri.

Ma cos’è il Ciclo della Distruzione? E’ il ripetersi, con cadenza annuale, delle previsioni catastrofiche con le quali la SSC Napoli è costretta a convivere. Previsioni di piazzamenti da metà classifica, di partenze non rimpiazzabili, di mercato in entrata deludente, di smantellamento, di sfiducia totale nei confronti del club.

Club che, giova ricordarlo, si presenterà ai nastri di partenza con lo Scudetto cucito sul petto. Un traguardo arrivato proprio perché la forza della società è stata quella di girarsi dall’altra parte e non ascoltare mai i rigurgiti provenienti dalla stampa nazionale, locale e da parte dei “tifosi” partenopei.

Fioccano editoriali su scala nazionale di depotenziamento e diaspore, da Giuntoli a Kim, da Osimhen ad altri. La stessa identica musica che siamo stati costretti ad ascoltare la scorsa estate, quando sembrava impossibile rimpiazzare Insigne o Mertens o Koulibaly. La stessa musica di quando fu ingaggiato tra i malumori lo Spaccaspogliatoi, l’Ammazzaleader, il Bollito Luciano Spalletti. O quando arrivò a Napoli Maurizio Sarri al grido di “Napoli non è Empoli”.

Napoli, torna puntuale il “Ciclo della Distruzione” ad opera degli avvelenatori di professione

Fin quando sono attacchi mediatici provenienti da chi ha interesse che il Napoli resti confinato li dove si trova, passi pure: la geopolitica calcistica italiana è ben nota ed è diretta conseguenza del Risorgimento. Ma quando l’ambiente si avvelena a causa del fuoco che dovrebbe essere amico, vuol dire che Napoli sarà costretta a vivere cortocircuiti difficilmente risolvibili.

Il Ciclo della Distruzione è amplificato – ahinoi – dallo sviluppo selvaggio delle piattaforme social. Avvelenatori i cui pensieri erano un tempo confinati al bar sotto casa oggi riescono finanche ad avere seguito, d’altronde i loro contenuti trash sposano in pieno l’esigenza di profili fake e odiatori di professione. Non va mai bene niente, nonostante la realtà abbia sbattuto sulle loro facce il terzo Scudetto della storia.

Il Ciclo della Distruzione rende questi soggetti costantemente disperati: disperati all’arrivo di un nuovo allenatore (non va bene per Napoli), disperati per l’arrivo di un nuovo Ds (Giuntoli viene da Carpi, non va bene), disperati per l’arrivo di un nuovo attaccante (Kvara è georgiano, anche JoNapoliUnicaFede segnerebbe una tripletta a partita in Georgia), disperati quando arriva un difensore coreano (ma chi è questo Kim) disperati quando il nuovo allenatore va via (psicosi per Sarri) disperati quando il Ds va – forse – via (neanche Giuntoli sappiamo tenerci), disperati quando Kim va via (sarà impossibile sostituirlo, proprio come Koulibaly).

Napoli, torna puntuale il “Ciclo della Distruzione” ad opera degli avvelenatori di professione

Ora tocca a Rudi Garcia, oggi presentato alla stampa e ai tifosi in una cornice straordinaria (Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte). Nei colloqui intercorsi con Aurelio De Laurentiis, immaginiamo che l’argomento “avvelenatori di professione”, già citato anche dall’allenatore Campione d’Italia Luciano Spalletti, sia stato sviscerato.

Sarà come sempre il campo a giudicare la bontà della scelta di affidare la panchina del Napoli a Rudi Garcia. Almeno questo è il pensiero equilibrato: aspettare prima di giudicare. Le vittime del Ciclo della Distruzione hanno invece già sputato sentenze: passi indietro, non all’altezza, non è un allenatore top, esonerato in Arabia e così via. Il trionfo del contenuto vuoto.

Da parte nostra, mister, un sincero benvenuto ed un caloroso in bocca al lupo.