Napoli, Ancelotti non è un integralista: adatta i moduli alle situazioni e dà maggiore libertà al singolo

[df-subtitle]Il Napoli di Ancelotti ha vinto una partita che è sembrata facile per la determinazione e per il pressing. Ha tolto respiro al Torino. Meret deve fare esperienza[/df-subtitle]
Pietro Carmignani, Alessandro Renica e Stefano Tacconi sono intervenuti ai microfoni di Marte Sport Live per parlare del Napoli di Ancelotti, di Meret e di altro.
Questi i loro pareri riportati da EuropaCalcio.it:
[df-subtitle]Carmignani: “Ancelotti non è un integralista: adatta i moduli alle situazioni. Il suo 4-4-2 cambia volto durante la partita”[/df-subtitle]
Pietro Carmignani: “Il 4-4-2 del Napoli? Ieri mi è sembrato di più un 4-2-4 perché Callejon e Verdi erano molto attivi sul fronte offensivo. Per farla breve il 4-4-2 si modula in base alle esigenze dell’allenatore. Se si vuole fare il pressing alto, cominciano i due attaccanti e la squadra si accorcia e si modella attorno alla palla. Questo è il metodo che usa Carlo. Ieri non ho visto il Napoli, ma Ancelotti è un allenatore che cerca di togliere respiro agli avversari.
Il Napoli ha vinto una partita che è sembrata facile per la determinazione e per il pressing. Ha tolto respiro al Torino. Ancelotti ha sempre avuto questa dote anche quando giocava. Infondeva tranquillità ai compagni. Noi ci siamo trovati con Sacchi ai Mondiali del 1994 e abbiamo trascorso tante serate insieme parlando pure con Arrigo. Ancelotti ha una fantasia incredibile, ieri ha fatto giocare Rog e l’ha buttato titolare. E’ uno che cambia modulo e sistemi di gioco: non bisogna avere i paraocchi, lui non è integralista, adatta i giocatori alle situazioni”.
[df-subtitle]Renica: “Ancelotti dà maggiore libertà al singolo. Insigne è l’emblema. La fase difensiva è tornata di livello”[/df-subtitle]
Alessandro Renica: “Il Napoli ha sfruttato bene l’abilità dei suoi attaccanti e ha dimostrato il suo valore contro il Torino. La difesa? Se l’è cavata bene, nel finale è entrato Maksimovic che si è dimostrato affidabile ed è entrato al posto di Luperto.
Il Napoli ha dimostrato grande valore in fase di non possesso dopo un brutto inizio. E’ cresciuto molto Koulibaly che all’inizio era un po’ confuso. Il modulo? Cambia poco, sicuramente mi piace la posizione di Insigne che è meno imbrigliato e può esprimere il suo talento, come non capitava con Sarri”.
[df-subtitle]Tacconi: “Meret? Lo conosco, ma deve fare esperienza. Juve-Napoli? Psicologicamente è molto importante”[/df-subtitle]
Stefano Tacconi: “E’ difficile dire chi sia il miglior portiere italiano. Szczesny? La tranquillità te la danno Bonucci e Chiellini che sono un vero e proprio muro. Credo che la Juventus sia una corazzata unica. Mi piacciono anche Albiol e Koulibaly. Ospina e Karnezis? Ai miei tempi i dodicesimi non giocavano mai, adesso si alternano tre portieri. Ancelotti sta facendo molto bene, alterna molto e i risultati gli stanno dando ragione.
Meret? Lo conosco come portiere, è bravo come Cragno. Deve fare esperienza, fai fatica a trovare portieri buoni in Italia come Sirigu e Perin che però non gioca mai. Poteva andare in tante squadre in cui poteva giocare. Gliel’ho detto subito che ha fatto un grande errore.
Lo Scudetto? Aspettiamo la sfida di sabato tra Juve e Napoli. Psicologicamente è importante. Se vince la Juve, il segnale è importante, ma se il Napoli fa il risultato continueranno loro due. Roma, Inter e Milan stanno facendo un altro campionato”.