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Milan, la coppa dalle grandi tirate d’orecchie: Theo e Conceicao…

Anthony Ferrara
Theo Hernandez

Il Milan fallisce l’esame di maturità contro il Feyenoord e esce dalla Champions: Theo e Conceicao, rosso e cambi da matita blu

MILAN THEO CONCEICAO – L’illusione dopo un minuto; la beffa dettata da un rosso inspiegabile, davvero folle. E poi, da scelte da matita blu. Succede di tutto a San Siro, tra Milan e Feyenoord, nel Playoff valido per l’accesso agli ottavi di finale della Champions League. Gli olandesi, incerottati e quasi impauriti per settantuno minuti di gioco, momento in cui Sergio Conceicao ha notevolmente abbassato il baricentro della squadra tentando di armare il Diavolo sugli scudi per il vantaggio costruito nel corso del primo tempo, trovano la rete del pareggio al minuto 73 con Julian Carranza, subentrato al sessantaquattresimo.

In virtù di ciò, con la rete dell’argentino sommata a quella di Paixao nella gara d’andata, a Rotterdam, il Feyenoord estromette i rossoneri dalla corsa alla coppa dalle grandi orecchie e vola agli ottavi di finale della competizione, laddove potrebbe trovare anche l’Inter di Simone Inzaghi. Eppure, la serata per il Diavolo sembrava essere incanalata sui giusti binari, complice l’incornata dell’ex dal core ingrato, Gimenez, al primo giro d’orologio del match.

Milan-Feyenoord: Theo, una vera follia

I rossoneri mantengono il pallino del gioco, tentano di sfondare a più riprese il muro eretto dagli olandesi e vanno ripetutamente vicino al vantaggio con Theo Hernandez (palo esterno dopo un tiro ribattuto da Wellenreuther) e Joao Felix, apparso ancora troppo lezioso e poco concreto al pari delle ultime uscite. Poi, se un minuto era stato sufficiente per sperare di qualificarsi agli ottavi della competizione, basta una frazione di secondo, intercorsa tra la caduta di Theo e il secondo giallo estratto dall’arbitro polacco, Marciniak, per far capitolare il Milan e rispedire il Diavolo dietro alla lavagna proprio nella serata dell’esame più importante. Il laterale francese cade troppo vistosamente su un mancato contatto con Read e abbandona il campo dopo i cinquantuno migliori minuti dei rossoneri della gestione Conceicao. Da quel momento, qualche colpa andrebbe imputata anche al modus operandi con il quale il tecnico lusitano ha pianificato i cambi.

Conceicao, gestione dei cambi da rivedere; il Feyenoord prende fiducia e segna

Le uscite di Gimenez, terminale offensivo al quale appoggiarsi nei momenti in cui la squadra avrebbe dovuto risalire il campo e respirare in inferiorità numerica, e quella di Pulisic, in favore di Bartesaghi e Fofana, (probabilmente) abbassano troppo la squadra nella propria trequarti e subiscono la coraggiosa reazione di un Feyenoord che riacquista campo e fiducia. La rete di Carranza, al minuto settantatrè, è il preludio ad altri due inversioni di rotta del Mister lusitano, che tenta di inserire Chukwueze e Abraham per trovare la rete del nuovo vantaggio e allungare il match sino ai supplementari.

Milan fuori anche dalla Champions: il perfetto riassunto di una stagione

Così, però, non è. Il Milan abbandona la Champions League dopo la figuraccia di Zagabria e l’indecorosa prestazione di Rotterdam. Ora, la stagione torna a essere compromessa, figlia di un anonimato che solamente la vittoria in SuperCoppa pareva aver demolito. L’illusione di un minuto e una follia di qualche secondo: il perfetto riassunto di un’annata vissuta sulle montagne russe.

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