Manchester City, ufficiale il colpo Cherki: le parole del fantasista
Ufficiale: Rayan Cherki raggiunge un Manchester City protagonista assoluto del mercato; le parole nel corso della presentazione dell’ex Lione
CHERKI UFFICIALE MANCHESTER CITY – La speciale mini-sessione del mercato riservata ai club impegnati nel nuovo Mondiale ideato dalla FIFA ha eletto il primo Paperon dei Paperoni dell’estate: il Manchester City di Pep Guardiola. Dopo aver definito l’arrivo di Tijjani Reijnders dal Milan per 57 milioni di euro bonus esclusi (in attesa dell’ufficialità) e quello di Ait-Nouri, la società britannica ha sborsato 36 milioni di euro di base fissa (bonus e percentuale di futura rivendita del 15% esclusi) per piazzare il colpo da Lione: Rayan Cherki. Attraverso una nota, il City ha reso ufficiale l’affare che consentirà al calciatore di essere abile e arruolabile in vista degli impegni al Mondiale per Club.
Il fantasista francese, classe 2003, ha contribuito in maniera significativa alla scalata del Lione in classifica totalizzando dodici reti e confezionando ben venti assist ai compagni in tutte le competizioni. Dopo aver espletato la formalità delle visite mediche, Cherki si è subito messo a disposizione di Giardiola e rilasciato un’intervista nel corso della conferenza stampa di presentazione. Ecco un estratto delle sue parole:
“Essere un nuovo calciatore del Manchester City rappresenta un sogno per me. Ho lavorato tanto per raggiungere quest’obiettivo e, onestamente, aver l’opportunità di mettermi a disposizione di questo club è qualcosa di davvero speciale. Voglio fare del mio meglio per il nuovo club e avrei lasciato Lione solo per un progetto al quale avrei creduto davvero. Non vedo l’ora di crescere ulteriormente al Manchester City, un club che ha vinto tantissimo negli ultimi anni, mostrando ai tifosi di cosa sono capace”, ha chiosato Rayan Cherki.
Oltre all’articolo: “Manchester City, ufficiale il colpo Cherki: le parole del fantasista”, leggi anche:
- Fiorentina, Commisso: “Vogliamo sempre far meglio, mi arrabbio quando sento contestazioni”. E Pradè…
