La nuova Champions può consacrare Sima e Sesko?

La nuova formula della più importante competizione europea è un’ottima vetrina per tanti giovani.
Ormai, dopo qualche partita, si sta prendendo sempre più confidenza con questa nuova formula della Champions League. La più importante competizione europea è, quantomeno in questa prima fase, un vero e proprio mini campionato, con una classifica che sta riservando non poche sorprese e colpi di scena. Ciò che però balza agli occhi dei più attenti è che, mai come quest’anno, sono davvero tanti i talenti che possono sfruttare questa vetrina. Una vetrina che può senza alcun dubbio portare a una loro consacrazione definitiva. Ma chi è davvero pronto per il grande salto? Non resta che prendere il taccuino e annotare. E, a darci una mano, è un reportage pubblicato da VinciTu che ha analizzato i giovani terribili di questa Champions.
La nuova Champions può consacrare Sima e Sesko?
Le luci di riflettori, proprio se si parla di sorprese, non possono non essere puntate sul Brest, a oggi ancora imbattuto, grazie a due vittorie e a un pareggio. E non si può non esser rimasti colpiti e affascinati da Abdallah Sima, esterno classe 2001 dei francesi, ma di proprietà del Brighton. Il senegalese è già a quota tre gol e, spulciando le statistiche, si nota che ha segnato ogni 75’. Essendo un classico giocatore offensivo da 4-3-3, fa della potenza, della velocità e del dribbling i suoi principali punti di forza. Ovviamente non gli manca il senso del gol, tanto che potrebbe essere sfruttato anche come centravanti. Insomma, dopo aver girovagato l’Europa, potrebbe davvero aver trovato la sua dimensione e quest’avventura europea può essere quella giusta per sgrezzare definitivamente quest’autentico diamante. L’importante è non pressare o esagerare con i paragoni, visto che in tanti, in Francia, hanno già scomodato un gigante come Henry.
La nuova Champions può consacrare Sima e Sesko?
Un po’ diverso è il discorso per un giocatore che ha già dimostrato tanto, ma che vuole sfruttare ancor di più questa Champions. Fin troppo chiaro il riferimento a Benjamin Sesko. Lo sloveno ha fatto vedere tutto il suo valore con la maglia del Lipsia già lo scorso anno, ma le attenzioni su di lui sono tornate d’attualità dopo la doppietta alla Juventus. Il classe 2003 ha tutto: fisicità, tecnica, velocità e fiuto del gol. I paragoni si sono sprecati per lui, da molti avvicinato a Giroud o addirittura ad Haaland. I suoi 193 cm lo rendono dominante nel gioco aereo, ma questo non fa venire meno l’agilità. Dunque si sta parlando di un attaccante completo. E la chance quest’anno è di quelle d’oro. E lui lo sa fin troppo bene.
Sicuramente, si potrebbero fare altri nomi, come gli “italiani” Bisseck e Yildiz. Ma, facendo un’osservazione a carattere più generico e generale, un palcoscenico così importante è un’arma a doppio taglio e molti potrebbero addirittura bruciarsi o comunque non sfruttare quella che è una grandissima occasione. Un’occasione che per molti può rappresentare la svolta della carriera, diventando un trampolino di lancio non da poco. D’altronde non sarebbe la prima volta che una promessa, che sembra aver tutto per sfondare, si trasforma, nel giro di pochissimo tempo, in una delusione, o peggio, in una meteora. Insomma, oltre che tecnica, gambe e qualità, servono la testa e il carattere. Perché nel grande calcio, in particolar modo quello di oggi, è soprattutto questo a fare la differenza.