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Kjaer: “Milan, sono dove ho sempre voluto essere. Mentirei se dicessi…”

Anthony Ferrara
Kjaer Milan

Simon Kjaer, centrale danese del Milan, ha auspicato un rinnovo contrattuale e confidato di aver rifiutato diverse offerte; le parole

L’ha trovata nel gennaio 2020 dopo un’intera carriera trascorsa in vari club in giro per l’Europa, tra Italia, Spagna, Francia, Germania e Turchia. L’ha desiderata a tal punto da meritarsela a suon di prestazioni rocciose, in piena linea con le proprie qualità e non ha certamente intenzione di lasciarla, dipendesse solamente dalla sua volontà. Simon Kjaer era un predestinato ad indossare la maglia del Milan, onorandola da quattro stagioni costellate da un grave infortunio, ma anche da prestazioni sublimi, da vero Ministro della Difesa.

L’esperienza del danese, a patto di una condizione fisica al momento confortante, potrà giocare ancora in favore del Milan in futuro e oltre alla naturale scadenza contrattuale, fissata a giugno. Un futuro che potrebbe districarsi ancora a Milano, al netto delle intenzioni della dirigenza non ancora chiare, in tal senso. Intervenuto ai microfoni della testata danese bold.dk, Kjaer ha auspicato un rinnovo contrattuale del proprio patto stipulato col Diavolo sin da quando era ragazzo, per una passione tutta rossonera mai smentita:

Fosse per me, resterei ancora al Milan, senza dubbio. Mentirei se dicessi di non aver ricevuto altre offerte in questo lasso di tempo, soprattutto dall’Arabia Saudita. Tuttavia, non ho fretta, ho 35 anni e non saranno due/tre mesi a stravolgere il mio modo di pensare. Sono cambiato molto in questi anni, ma non è mai cambiata la percezione di sentirmi a casa a Milano, di sentirmi bene al Milan e di essere nel posto in cui avrei sempre voluto essere, sin da ragazzo, sin da quando indossai la maglia del Palermo”.

Kjaer: “Milan, sono dove ho sempre voluto essere. Mentirei se dicessi…”

“Desideravo indossare la maglia rossonera e farlo ancora è motivo di soddisfazione. Potessi scegliere, resterei ancora a Milano, ma sono anche tranquillo quando affermo che affronto l’incertezza con la tranquillità di chi sa che potrebbe essere sempre l’ultima partita, l’ultima avventura. Penso sia il modo giusto per affrontare il discorso, ben consapevole di quale sia il mio desiderio”, ha concluso Kjaer. Palla alla dirigenza, dunque.