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Ibra e i “sette giorni” del Milan: all’ottavo, è già tempo di Allegri

Anthony Ferrara
Milan Allegri

La trasferta di Roma ha indicato un fatto incontrovertibile: il Milan ha bisogno di Allegri, pompiere pronto a spegnere l’incendio che divampa

ALLEGRI MILAN – Le continue allusioni di Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor del Fondo Redbird, riguardo la costruzione del nuovo mondo rossonero lunga sette giorni nel corso del mercato estivo 2024, hanno già indicato l’alba di quello che dovrebbe essere l’ottavo. Vale a dire, il cambio di guida tecnica in favore di Massimiliano Allegri, tecnico designato pompiere per quell’incandescente incendio che sembra divampare dalle parti di Milanello. Risultati negativi in serie, atteggiamento tattico e mentale deprecabile di una squadra costruita per vincere, a detta della dirigenza, ma che ha racimolato due punti su nove disponibili.

Il Milan, al momento, è una polveriera. In vantaggio di una rete alla fine del primo tempo, in virtù dell’imperioso stacco di Pavlovic sugli sviluppi di angolo, in pochi minuti la squadra si è sfaldata al cospetto di una Lazio chiusa all’angolo, come un pugile al quale andava assestato solo il gancio finale per assicurarsi l’incontro.

Lazio-Milan, il cooling break della discordia: Theo e Leao in disparte

Per meriti della squadra di Baroni, ma anche per tantissimi demeriti del collettivo di Fonseca, i rossoneri sono stati rimontati e superati nel punteggio prima che la combinazione tra i due esclusi di lusso, Leao e Theo Hernandez, con la complicità di Abraham, portasse il punteggio in parità. Eppure, pochi secondi dopo, si è verificato un episodio che ha fatto scattare ulteriormente la scintilla di una bolla pronta a esplodere. Il 10 e il 19, separati dal resto del gruppo, non hanno partecipato al “cooling break” previsto per il gran caldo, facendo divampare l’incendio a limiti estremi.

Leao e Theo Hernandez da una parte, a cinquanta metri dal resto del gruppo radunato intorno a Paulo Fonseca per attendere le direttive in vista del finale del match. Un’immagine forte, sicuramente non giustificabile, ma che ha inequivocabilmente fatto intendere quanto sia in atto una clamorosa spaccatura tra una parte del gruppo (quella riconducibile ai due calciatori più importanti) e l’allenatore. Il terzino, al termine del match, ha minimizzato l’accaduto, ma non basta.

Milan, Allegri per ripartire: serve una presa di posizione molto forte

Ibrahimovic, ieri avvistato in vacanza dopo la fine del mercato, aveva indicato i sette giorni utili per costruire un Milan vincente. All’ottavo, però, sembra già giunto il tempo di Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese non attuerà un gioco spettacolare, è risaputo, ma questa squadra avrebbe bisogno di un allenatore di polso, dal Curriculum vincente e che cerchi di far compattare un gruppo che non può essersi sfaldato già al 31 di agosto. Il Diavolo subisce gol fotocopia in serie, sono già sei nelle prime tre partite; l’equilibrio tanto decantato non è stato trovato e il gioco continua a latitare.

Dal punto di vista mentale, se possibile, l’atteggiamento della squadra va di pari passo con quello tattico. Il progetto Fonseca sembra destinato a non decollare, Massimiliano Allegri potrebbe risultare l’allenatore in grado di far riprendere quota a una squadra già tornata coi piedi per terra. Complicato, quasi impossibile, che la dirigenza sconfessi una propria scelta dopo 270 minuti di campionato, ma il fuoco nemico dalle parti di Milanello potrebbe essere spento da una nuova figura, in questo preciso momento storico dei rossoneri.

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