Grammozis, orgoglio greco della Bundesliga, attende nuove sfide

Dalla carriera in campo alla panchina: il percorso di Grammozis
Dimitris Grammozis, nato a Wuppertal nel 1978 da genitori greci, è una figura emblematica del calcio europeo. Dopo una carriera da centrocampista difensivo tra Bundesliga, Super League e Cyta Championship, ha intrapreso con successo la strada dell’allenatore. Tra le sue tappe principali da calciatore spiccano le esperienze con Amburgo, Kaiserslautern, Colonia, Ergotelis, Omonia e Kerkyra. La sua capacità tattica e la visione di gioco lo hanno reso un punto di riferimento in ogni squadra in cui ha militato.
Il primo greco in Bundesliga: una svolta storica
Nel marzo 2019 Grammozis ha assunto la guida del Darmstadt, ma è nel marzo 2021 che entra nella storia come primo allenatore greco in Bundesliga, alla guida dello Schalke 04. Dopo una parentesi interrotta nel 2022, è tornato in scena nel dicembre 2023 con il Kaiserslautern, storica squadra tedesca, con l’obiettivo di riportarla ai fasti del passato. La collaborazione si è chiusa a febbraio 2024, ma Grammozis resta in attesa di nuove sfide, pronto a valutare offerte sia dalla Germania che dall’estero.
Intervistato da Manos Staramopoulos per EuropaCalcio.it, Grammozis ha sottolineato la crescita della Bundesliga, pur riconoscendo il divario economico con la Premier League. Ha elogiato la vittoria del Paris Saint-Germain in Champions League e si è detto entusiasta del talento di Lamine Yamal, indicandolo come un possibile futuro Pallone d’Oro. Inoltre, ha esaltato giovani greci come Konstantinos Karetsas, Stefanos Tzimas e Babis Kostoulas, sottolineando l’importanza della pazienza nel loro sviluppo. Ha espresso ottimismo per la Nazionale Greca, guidata da Ivan Jovanovic, augurandole un posto al Mondiale 2026.
Il livello della Bundesliga sembra essere in crescita, pensi che raggiungerà la Premier League a un certo punto?
“Il livello è certamente in costante crescita. Tuttavia, c’è una differenza significativa nell’aspetto finanziario e questo è qualcosa che difficilmente si può raggiungere. Sappiamo tutti quanto siano forti le squadre della Premier League sotto questo punto di vista, con i diritti televisivi che aiutano molto. Naturalmente, Bayern e Dortmund hanno le risorse per raggiungere livelli ancora più alti dal punto di vista finanziario”.
Il Bayern Monaco ha giustamente vinto il titolo in Germania quest’anno?
“Certo, è la squadra migliore. Con un rendimento stabile e ottimi risultati”.
In Champions League, tuttavia, abbiamo visto che non hanno avuto successo contro l’Inter.
“L’assenza di Jamal Musiala, che è uno dei loro giocatori di punta e uno dei migliori del paese, ha giocato un ruolo importante. È stata una partita 50-50, ma alla fine la squadra italiana ha prevalso…”.
Il Paris Saint-Germain è diventato campione d’Europa per la prima volta nella sua storia quest’anno, cosa ne pensi?
“Li avevo visti nelle partite del primo turno di Coppa di Lega e mi avevano impressionato. Da allora ho creduto che questa squadra potesse arrivare lontano, come ha fatto. Oltre ai suoi reparti, che sono eccellenti, hanno omogeneità e gioco di squadra, che danno loro un vantaggio…”.
Il PSG continuerà a dominare nei prossimi anni?
“Resterà sicuramente tra le squadre di vertice. Ma credo che Real Madrid, Barcellona, Bayern e le squadre inglesi torneranno a ricoprire ruoli dominanti”.
Si avvicina il momento dell’incoronazione del miglior calciatore del mondo, che riceverà il “Pallone d’Oro”, il premio individuale più nobile e importante al mondo. Chi sarà il successore di Messi e Cristiano Ronaldo?
“È difficile paragonarli a questi due. Ma questo ragazzo, Yamal, la sua ascesa è incredibile, anche tra i vertici del calcio mondiale. Ha ottime possibilità di vincerlo, comunque…”.
È partita la nuova Coppa del Mondo per Club allargata, che si sta disputando negli Stati Uniti. Chi vedi favorito?
“È una novità che non abbiamo mai visto prima. Non dobbiamo sottovalutare le squadre brasiliane e argentine, ma questo non significa che le squadre europee non avranno di nuovo un ruolo di élite”.
Il fatto che i calciatori giochino forse più di 70 partite all’anno quali ripercussioni avrà?
“È un dato di fatto che la stanchezza sarà innegabile. In ogni caso, bisogna trovare una soluzione affinché possano riposare di più. Il corpo umano ha i suoi limiti. I soldi rappresentano tanto, ma il campionato, la coppa, gli impegni europei… Gli infortuni stanno aumentando. Ci deve essere un lungo periodo di riposo come nel basket…”.
L’Arabia Saudita, che spende molto, pensa che diventerà la quinta o la sesta potenza calcistica?
“Finora ha preso calciatori relativamente anziani. È difficile arrivare in cima. Sarà sicuramente forte, ma non quanto, diciamo, il numero 6 nella classifica generale dei campionati mondiali… Lo stesso vale per la MLS americana”.
Quest’anno vediamo una presenza significativa di calciatori greci che eccellono nei loro campionati nazionali ma anche nella nazionale greca, come Konstantinos Karetsas…
“È un talento eccezionale, ma richiede pazienza. Ha bisogno del suo tempo per crescere passo dopo passo. Lo stesso vale per Stefanos Tzimas, che continuerà la sua carriera a Brighton. L’ho visto giocare 5-6 partite con il Norimberga quest’anno ed è stato fantastico. Si muove con e senza palla e aiuta la sua squadra. Ora, accanto all’allenatore tedesco Fabian Hürzeler, sarà aiutato ancora di più”.
Recentemente abbiamo visto un altro ragazzo greco, Babis Kostoulas, andare anche lui al Brighton.
“Mi piace questo talento. È un ragazzo eccellente, che ora tutti vedranno con un occhio diverso. Ha un palleggio speciale e lavora molto bene in campo”.
La nazionale greca è stata promossa in Nations League e ora si qualificherà per la fase finale del Mondiale 2026, cosa prevede?
“In effetti, la nazionale greca ha fatto notevoli progressi. Il suo allenatore, Ivan Jovanovic, ha creato una rosa meravigliosa, è un successo. È importante che conosca il greco e il calcio greco. Con il ritmo e il lavoro che fa, darà il massimo e credo che sarà presente al Mondiale l’anno prossimo”.