Giulio D’Alessandro presenta la D’Alessandro Scouting Company: “Un dipartimento scouting indipendente”
EuropaCalcio.it ha contattato in esclusiva Giulio D’Alessandro, proprietario e fondatore della D’Alessandro Scouting Company.
CHI SONO – “Da sempre innamorato del calcio ho deciso ben presto di fare l’unica cosa che per come sono fatto avesse senso fare nella mia vita, rispecchiarmi e vivere di passione; che essendo tale non รจ piรน considerabile lavoro, che รจ un termine che respingo energicamente quando ha l’accezione comune di scambio tempo-danaro.
Il mondo del calcio mi si รจ presentato per quello che รจ, una colossale montagna da scalare. Quello del calcio รจ un ambiente decisamente castale ed elitario in cui senza rapporti di parentela o amicizie in partenza รจ davvero chimerico riuscire ad entrare; devi avere fame e grande qualitร . Non mi sono dunque mai lasciato scoraggiare e sono partito lanciato e convinto di riuscire.
Ho iniziato quest’avventura a diciassette anni. Avevo fame e scienza di costruire qualcosa di importante che rispecchiasse il mio modo di essere; e vivere la vita oltre che al mio modo di percepire il calcio, che per molte cose รจ come la vita”.
I MIEI INIZI – “Ho iniziato cosรฌ giovane che era praticamente impossibile che mi confrontassi con persone che non avessero almeno 10 anni in piรน di me; ai tempi facevo l’osservatore e studiavo i campionati di tutto il mondo dando la possibilitร ad un’agenzia di un importante procuratore italiano di lavorare sui profili che riportavo.
Un lavoro che ho portato avanti con grandi energie e motivazione e che mi teneva incollato a telefono e computer dall’alba al tramonto.
In quel periodo ho iniziato a costruire le basi del lavoro di cui si occupa adesso la mia societร e a strutturare una consapevolezza di quello che funziona e non funziona nel mondo dello scouting e delle intermediazioni.
Ai tempi non esistevano ancora nรฉ Wyscout nรฉ ancora Transfermarkt che fu lanciato nella sua versione in inglese circa un anno dopo che ebbi cominciato.
L’aver iniziato senza l’aiuto di piattaforme che oggi sono la base per fare questo lavoro mi ha dato la possibilitร di forgiarmi nelle difficoltร in modo da abituarmi a vedere centinaia di strade alternative per riuscire a portare a termine il mio lavoro”.
LA FONDAZIONE DELLA MIA SOCIETA’ – “Dopo circa sei anni passati a lavorare in questo modo, ho capito che era arrivato il momento di aprire la mia societร ed iniziare a dare corpo a tutte le mie idee; senza dover essere piรน costretto a legarmi a persone che avessero giร il proprio spazio e la propria credibilitร nel calcio.
Cosรฌ fondai la D’Alessandro Scouting nel 2015, avevo 23 anni.
Il periodo in cui feci questo passo fu quello a cavallo dei vari tornei continentali U17 che costituivano le qualificazioni per il Mondiale U17 del 2015, che insieme a quello U20 rappresenta senza dubbio la mia competizione preferita; sin dai tempi del Mondiale U20 canadese del 2007 in cui seguรฌ quello che ai tempi era un mio idolo e che col tempo รจ diventato un mio amico, Freddy Adu”.
COME FAR FUNZIONARE LA MIA SOCIETA’
Cosรฌ trasformai il sito della mia societร in un portale dove si potevano vedere pubblicamente i miei rapporti su giocatori provenienti da ogni angolo della terra.
Pubblicai il sito ed ogni mio rapporto sui giocatori in lingua ingleseย in modo da aprirmi alla possibilitร di conoscere squadre di tutto il mondo.
Questo mi permise di essere contattato da un club di Serie A in Lettonia che dopo una breve fase di conoscenza ha deciso di iniziare una vera e propria collaborazione con me; invitandomi a Riga e dandomi la possibilitร di occuparmi di tutta la loro rete di scouting e intermediazione”.
L’INIZIO – “In quel periodo, avendo capito bene che nel calcio non esistono limiti o impossibilitร se agisci con i giusti modi e tempi, fui vicinissimo a portare Patson Daka e Jonathan David in Lettonia, giocatori adesso che valgono piรน di cinquanta milioni di Euro e che ai tempi stavamo prendendo a zero con uno stipendio intorno ai cinquecento euro al mese.
Con la giusta formula creativa e con i giusti incentivi progettuali ogni operazione che non sia assolutamente inconcepibile รจ fondamentalmente plausibile; anche con budget limitatissimi. Ma bisogna essere veloci, sicuri e implacabili. La troppa prudenza limita e indebolisce. Bisogna essere sanamente imprudenti se gli occhi e l’istinto sono d’accordo.
Capii dunque che il budget non รจ un limite per fare un grande mercato; per questo non sono mai stato d’accordo con chi individua nella forza economica l’unico vero ago della bilancia nel confronto tra i clubs.
Per poter mettere in piedi trattative del genere ed andare davvero vicini a giocatori che in quel periodo erano attenzionati da clubs come Benfica e Gent, bisognava strutturare partnership con le loro Academy, organizzando stages, ritiri, scambi di allenatori; fissare percentuali sulla futura rivendita non comuni e soprattutto parlare, parlare e parlare.
Amo questo lavoro perchรฉ fondamentalmente รจ tutto un incidere nella vita delle persone, un volerle includere nel proprio mondo; creare un’unione di intenti che possa portare tanto il gruppo quanto il singolo a raggiungere traguardi ambiziosi. Con questo approccio riuscimmo a portare nell’ FK Metta i primi calciatori nazionali stranieri nella storia del club”.

IL DIPARTIMENTO SCOUTING INNOVATIVO
“Il culmine di questo percorso come consulente dei club c’รจ stato nell’estate del 2021 quando, avendo iniziato una fase di conoscenza simile con l’Aarhus GF (Serie A danese), club molto piรน ambizioso e ricco, portammo il capocannoniere del campionato slovacco, giocatore ambito da tantissimi clubs ma su cui fummo veloci e implacabili, riuscendo a spuntarla.
Questa, insieme ad altre minori, รจ stata l’ultima operazione fatta da intermediario. Sentivo che c’era modo di evolversi e di trovare una veste che fosse ancora piรน sana, trasparente e credibile.
Lavorare nell’intermediazione vuol dire principalmente cercare di portare acqua al proprio mulino; ed essendo in quella posizione si fa presto a capire che รจ davvero molto difficile non essere percepiti come dei meri mercanti, cosa che per me, per i miei valori, รจ dolorosissima ed umiliante.
Cosรฌ decisi di rivoluzionare la mia societร dandogli la veste di un dipartimento scouting indipendente che potesse offrire ai clubs la possibilitร di andare al di lร delle loro possibilitร di scouting; perรฒ, senza doversi per questo affidarsi a figure che erano portate a vendergli i propri giocatori.
Feci entrare in societร tanti ragazzi che erano come me al momento in cui iniziai; dando loro la possibilitร di imparare tutto quello che avevo capito in 12 anni e riconoscendo a tutti loro una percentuale di tutto quello che la societร guadagnava.
Insieme al mio amico e collega Emanuele Ghirga, con cui ho condiviso diverse di queste avventure, fummo anche presi dall’Universitร del Calcio; un master tenuto a Roma e organizzato da Mario Sconcerti, come insegnanti di scouting e in quell’occasione incontrammo molti dei ragazzi che ora collaborano con noi.
Mi resi presto conto che oltre ad offrire un valido ed innovativo servizio ai club la mia societร poteva anche rappresentare una porta d’ingresso nel mondo del calcio; per giovani che avevano questo sogno e che cercavano una guida.
E’ stato per me motivo di grande orgoglio essere riuscito ad aiutare due dei nostri scout ad ottenere un contratto professionistico; presso un progetto federale del calcio Tajiko”.
COME FUNZIONA IL NOSTRO LAVORO – “Essendo per cuore un appassionato conservatore ma per spirito portato all’innovazione – ha affermato Giulio D’Alessandro – ho strutturato la societร in modo da poter fornire un servizio che ad ora รจ unico nel suo genere nel panorama calcistico mondiale; ma che allo stesso tempo utilizza l’approccio scouting tradizionale pre-piattaforme statistiche (che respingo se non come risorsa addizionale).
Ognuno dei nostri scout ha un paese che gli viene da noi assegnato. All’interno di quel paese un network di persone che abbiamo costruito in 12 anni pronto a dare loro man forte con informazioni nascoste; dritte, voci, tutto ciรฒ che dร loro la possibilitร di muoversi efficacemente.
L’obiettivo รจ conoscere tutti i migliori calciatori di quel paese, partendo da uno studio da piattaforma video attraverso filtri specifici; per poi continuare con ciรฒ che ritengo piรน sano e naturale, la visione delle partite.
Per conoscere un calciatore bisogna vederlo mentre gioca e percepirlo. Bisogna odorarne il talento, carpirne l’essenza e proiettare quelle percezioni in un ipotetico futuro. Oltre a questo bisogna conoscere la persona. Ciรฒ che mi ha sempre stupito รจ come la stragrande maggioranza dei clubs investa milioni di euro per acquistare calciatori di cui non sanno nulla al di fuori di ciรฒ che hanno visto sul campo da gioco.
Il calciatore รจ prima di tutto una persona e come persona ha una ben definita personalitร ; che puรฒ portarlo ad essere piรน o meno adatto ad un determinato contesto. Oltre a questo ci sono i momenti della vita; situazioni contingenti che possono portare un individuo ad essere piรน o meno performante in un determinato periodo.
Acquistare un calciatore senza conoscere le sfumature della persona รจ un salto nel buio, un lancio del dado. Noi abbiamo per questo strutturato un sistema che incroci pareri e opinioni di personaggi che conoscono il calciatore reportato; a una vera e propria, quando possibile, analisi psicologica del ragazzo tramite il nostro psicologo semiotico”.
CONCLUSIONE – “Il mondo del calcio รจ un mondo fatto per persone di passione e carattere, qualitร e ingegno, costanza; ma anche limitato dalla dilagante superficialitร , dai timori, dalle gelosie e invidie, da un’infinitร di dinamiche contorte e poco trasparenti.
E’ una vera e propria giungla, ma per chi ama l’avventura e il mettersi in gioco รจ uno dei piรน affascinanti lavori che esistano.
Il mio consiglio รจ quello di costruirsi la propria fiducia in se stessi e di non abbandonarla, essere sempre professionali e costanti; avere metodo ed energia, di crederci e di andare per la propria strada fino in fondo.
Nel calcio, come nella vita, fallisce solo chi smette di tentare”, ha chiosato Giulio D’Alessandro.
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