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Fallimento assoluto del Real Madrid che dice addio a tutto

Redazione

Il leggendario Juan José Castillo diceva che non è lecito usare la parola “fallimento” nello sport perché quando un atleta dà tutto, non esiste fallimento. Ma è davvero difficile non vedere un fallimento nell’attuale stagione del Real Madrid che il 5 marzo è fuori da tutte le competizioni.

Fallimento perché la sensazione è che nessuno nel club dei blancos abbia dato tutto. Partendo dalla dirigenza che non è stata in grado di trovare un sostituto dopo la partenza di Cristiano Ronaldo e terminando con i giocatori, non tutti, ma in particolare quelli che non sono stati al livello di ciò che ci si aspettava da loro per gran parte della stagione mettendo avanti in diversi casi egoismo e interessi personali alla squadra.

Il fallimento delle merengues è iniziato dopo la partenza di Ronaldo e Zidane e culminato con l’addio alla Champions League agli ottavi di finale. In sei giorni, il Real è fuori da Copa del Rey, Liga e Champions. Qualcosa di inimmaginabile, ma che è diventato realtà contro il Barcellona e l’Ajax. Due squadre di filosofia simile che hanno messo in evidenza un Real Madrid che vuole giocare (e qualche volta lo fa bene), ma non può vincere perché non ha quello che più è importante nel calcio: il gol.

Tocca ora a Florentino Perez rinnovare la squadra con acquisti giusti, a cominciare dall’allenatore perché è già chiaro che Santiago Solari non continuerà.

Il presidente sa che deve restituire speranza e ottimismo a una tifoseria che si è arrabbiata molto con il Bernabeu dopo l’addio alla Champions League. Un addio che si è iniziato a intravedere già dall’ 8′ con lo 0-1 dell’Ajax, opera di Ziyech che ha approfittato di un passaggio di Tadic per segnare. Al 18′ minuto, Tadic riceve palla sulla trequarti, salta Casemiro e serve David Neres che batte Courtois. Nella ripresa, Tadic firma il 3-0 con uno splendido mancino terminato all’incrocio dei pali.

Marco Asensio riaccende le speranze dei blancos al 70′ con l’1-3, ma è solo un miraggio perché due minuti dopo Schone controbbatte e segna l’ 1-4 chiudendo la partita e eliminando definitivamente il Real Madrid dalla Champions League.