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Europa League, per la Roma l’osso duro Brighton

Redazione
De Rossi

Non molto fortunata la Roma nei sorteggi di Europa League svoltisi venerdì 23 febbraio a Nyon, che ha pescato gli inglesi del Brighton, allenati dall’italiano Roberto De Zerbi. Anche il tecnico bresciano, però, non avrà fatto salti di gioia venuto a conoscenza dell’accoppiamento, perché i giallorossi hanno un organico di primissimo livello e nell’ultimo periodo hanno ingranato le marce alte.

La sfida di andata non sarà comunque decisiva, ma sicuramente indicativa per capire con maggior certezza quale delle due potrà meritarsi la qualificazione. Al momento, per le scommesse sulla Europa League, i primi 90 minuti, in programma all’Olimpico giovedì 7 marzo (ore 18:45), vivono all’insegna del possibile equilibrio: le quote dei segni 1 e 2 sono molto vicine, rispettivamente 2.55 e 2.77, con l’X che invece è quotato al momento a 3.25. Previsti meno di tre gol con l’Under 2.5 a 1.75 rispetto all’1.96 dell’Over.

Partita bloccata? Probabilmente no, ma certamente nessuna delle due rischierà di scoprirsi troppo perché c’è comunque sempre la gara di ritorno di cui tenere conto. Un particolare di non poco conto, a meno che la gara di Roma non si sblocchi rapidamente, scompigliando così i piani di chi subisce gol.

Europa League, per la Roma l’osso duro Brighton

È facile prevedere comunque che sarà una doppia sfida particolarmente elettrizzante. In campo giocatori importanti, su tutti nella Roma capitano Pellegrini e poi Dybala e Lukaku, mentre nell’undici inglese spiccano la giovanissima stella Ferguson, così come Joao Pedro, però squalificato e quindi assente, nonché l’argentino Buonanotte.

Ma sarà soprattutto la sfida tra due tecnici giovani, in rampa di lancio. De Zerbi ha già un pedigree di tutto rispetto e in Inghilterra viene addirittura osannato per il suo gioco e non è un caso che il Brighton sotto la sua guida abbia registrato un’involuzione incredibile e decisamente storica per il club.

Sulla panchina giallorossa c’è però il rampante Daniele De Rossi, meno ‘esperto’ del collega in panchina, ma con un curriculum da giocatore che lo pone nel ruolo di totem e così è apparso nel dopo Mourinho, raccogliendo la pesante eredità di The Special One con la consueta personalità che ha portato la Roma a guadagnarsi questo ottavo di finale, ma anche un bel filotto di vittorie in Serie A, interrotto solo contro la capolista Inter.