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ESCLUSIVA De Luca, lo scopritore: “Vuole restare alla Cremonese”

Raffaele Campo

ESCLUSIVA SCOPRITORE DE LUCA – Domenica sera, la Cremonese ha festaggiato il grande ritorno in Serie A dopo due anni. I grigiorossi si sono infatti imposti per 3-2 in casa dello Spezia, dopodiché è partita la grande festa.

Tra i protagonisti della rosa di Giovanni Stroppa c’è sicuramente anche Manuel De Luca, bomber di 26 anni nativo di Bolzano e approdato nel capoluogo lombardo quasi un anno fa con la pesante eredità di sostituire Daniel Ciofani. Nel corso della stagione ha collezionato 39 presenze e 11 gol, tra i quali la decisiva doppietta dell’altro ieri a La Spezia.

Europacalcio.it ha contattato in esclusiva Rupert Ausserer, Responsabile del Settore Giovanile del Voran Leifers, polisportiva dell’Alto Adige che, oltre al calcio, è attiva in diverse altre discipline sportive come hockey, nuoto, basket, atletica e tennis da tavolo, per un totale di oltre mille associati tra ragazzi e ragazze. Prima del grande salto nel settore giovanile del Sudtirol, De Luca era calcisticamente cresciuto proprio nel Voran Leifers, dove aveva giocato precisamente dal 2003 al 2010.

Così esordisce Ausserer: “Cosa ricordo di De Luca? Già vedendolo tirare i suoi primi calci a cinque anni, sul campetto in erba di Vadena, piccolo paese vicino a Laives dove abitava, si poteva intravedere la sua passione, oltre alle capacità atletiche e fisiche, per questo sport. Era sempre il primo ad arrivare al campo e l’ultimo ad andarsene. Quanti allenamenti, quante partite e tornei, con lui che coinvolgeva sempre tutti i suoi compagni e li spronava ad attaccare sacrificandosi e aiutando chi non aveva le sue qualità”.

Come era dal punto di vista caratteriale? 

Umile e disponibile ad imparare tutto quello che gli veniva insegnato. Per sintetizzare un ragazzo d’oro che ogni genitore vorrebbe avere anche se la separazione dei genitori in tenera età non lo ha di certo aiutato e posso dire che già dai 15 anni in poi, trasferitosi all’Inter e poi al Torino. Ha sempre dovuto cavarsela da solo in tutte le sue scelte e decisioni“.

Siete ancora in contatto? 

Di tanto in tanto ci sentiamo e posso confermare che la sua tenacia a migliorarsi sempre è costante e quasi ossessiva. Io spero per lui e gli auguro di cuore che si possa finalmente confermare anche nella serie maggiore, in un mondo calcistico che non sempre, come saprà, premia i più bravi e volenterosi“.

Ora si può dire che De Luca si è finalmente consacrato? 

Diciamo di sì, Stroppa lo aveva voluto molto. All’inizio lo ha bloccato qualche problema fisico, ma lui si è sempre reso disponibile. Ha lavorato molto anche a livello mentale, so che va da un professionista che lo aiuta a rimanere sereno e sul pezzo“.

Cosa le è piaciuto in particolare di questa sua stagione? 

Ha saputo fare reparto da solo e ha segnato gol quasi tutti decisivi. Ovviamente il giocare assieme a gente come Vazquez, Vandeputte e Johnsen rende tutto più agevole. Ora deve migliorare nella cattiveria agonistica, che è la cosa su cui è ancora carente“.

Potrebbe diventare il nuovo Daniel Ciofani della Cremonese? 

Questo non lo so. Ho sentito pochi giorni fa Manuel e mi ha detto che lui vorrebbe restare alla Cremonese, sarebbe molto contento di rimanere. Stroppa ha fiducia in lui. Dopodiché, vedremo perché il mercato a volte è imprevedibile, ci sono tanti fattori in ballo“.

Quale è stato il momento chiave della carriera di De Luca? 

Ce ne sono stati diversi. Quando era al Torino, sperava di rimanere più a lungo in granata, mentre poi finiva sempre in prestito. Così come alla Sampdoria dove per varie vicissitudini ha trovato poco spazio per esprimersi. Quasi sempre dipende dalla situazione in cui ti trovi“.

C’è un qualche aneddoto da raccontare della sua carriera? 

Posso dirti che, sin da quando era nientemeno che un ragazzino, il Sudtirol mi continuava a contattare perché era interessato a Manuel. Poi, dopo un po’ di tempo, era andato lì all’età di 10-11 anni. Eppure, nonostante questa insistenza nel volerlo, il Sudtirol non puntò su di lui, anzi utilizzò per fare una plusvalenza: l’Inter lo voleva acquistare ma il Sudtirol chiedeva tanto, così alla fine andò al Torino per una cifra più contenuta. Lui ci rimase molto male di questo trattamento ricevuto. Tempo fa mi aveva raccontato che poi lo stesso club altoatesino lo aveva rivoluto, ma lui rifiutò“.

Quest’anno allora una piccola rivincita se l’è presa con quel gol al Druso. 

Certo, ed ha esultato anche in maniera composta. Ero presente allo stadio con sua madre, e a fine partita mi regalò la sua maglia“.

 

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