Crisi AEK Atene, crollo mentale e tecnico: inizia l’era Iliopoulos

Crisi AEK Atene: il crollo di un ciclo vincente
Il declino dell’AEK Atene ha raggiunto un punto di non ritorno. La formazione allenata da Matías Almeyda, campione di Grecia due stagioni fa, si trova oggi immersa in una profonda crisi tecnica, mentale e strutturale. L’avvento del nuovo proprietario e presidente Marios Iliopoulos, succeduto a Dimitris Melissanidis, ha portato importanti investimenti estivi (tra cui Martial, Strakosha, Pereira, Koita, Lamela e Brignoli), ma i risultati sul campo sono stati disastrosi.
Crollo verticale e numeri impietosi
Nel corso degli ultimi due mesi, l’AEK ha perso ben quattro gare casalinghe, un evento quasi inedito per una squadra che, a Nea Filadelfia, aveva subito una sola sconfitta nazionale negli ultimi due anni e mezzo. La striscia negativa comprende cinque sconfitte consecutive, e l’ultima vittoria in Super League risale ormai a oltre sette turni fa.
Il ko con il Panathinaikos, il primo dal ritorno del club nella massima serie ellenica, ha rappresentato un ulteriore campanello d’allarme. A peggiorare la situazione, anche la sconfitta con il PAOK, altra rivale storica. L’AEK è apparsa priva di energia, idee e leadership.
Problemi strutturali, fisici e mentali
Il declino dell’AEK non può essere attribuito alla sola casualità o alla sfortuna arbitrale. I problemi sono profondi e si manifestano su più livelli: l’organizzazione tattica è crollata, i giocatori sembrano fisicamente esausti e psicologicamente svuotati. Il ripetersi degli stessi errori in ogni big match è indicativo di un’involuzione tecnica e caratteriale che non lascia spazio a interpretazioni benevole.
Fine del ciclo Almeyda: una decisione inevitabile
Pur avendo scritto pagine gloriose con la storica doppietta del 2023, Matías Almeyda appare oggi distante e scollegato dalla squadra. L’argentino, considerato il miglior allenatore dell’AEK dai tempi di Dušan Bajević, è destinato a chiudere la sua avventura in giallonero. Sebbene Iliopoulos avesse inizialmente ipotizzato una sua conferma anche in caso di mancato piazzamento europeo, il crollo nelle ultime settimane ha reso il divorzio praticamente scontato.
Un’estate di rivoluzione e nuovi orizzonti
Il nuovo corso societario prevede un ridisegno complessivo dell’organigramma tecnico. La figura di Ramon Planes Ribalta, già quotidianamente presente a Spata, avrà un ruolo centrale nel rilancio dell’AEK, con un’attenzione particolare al settore giovanile, da anni punto debole della struttura del club.
Una nuova era sta per cominciare, con l’ambizione di costruire una squadra competitiva e più resiliente, in grado di tornare ai vertici del calcio greco. Ma per riuscirci serviranno cambiamenti radicali, decisioni impopolari e una visione calcistica chiara e condivisa. L’AEK Atene è chiamato a rinascere dalle proprie ceneri.