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Roma, Ranieri in conferenza: “De Rossi andava gestito diversamente, io l’avrei tenuto”

Redazione
Ranieri

A due giorni dall’annuncio dell’addio di capitan De Rossi e all’indomani della contestazione dei tifosi, che l’ha anche visto protagonista in prima persona nel confronto con i 150 sostenitori giallorossi, Claudio Ranieri torna a parlare in conferenza stampa in vista del match con il Sassuolo che si giocherà sabato sera alle 20.30 al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Gara fondamentale per le residue possibilità di centrare la qualificazione alla prossima Champions League. Ecco le sue parole.

Su quello che è accaduto in questi giorni a Trigoria: “Deve essere uno stimolo positivo, ormai i giocatori sono abituati a tutto. Anche le voci sul futuro allenatore potevano essere uno stimolo negativo, ma i ragazzi non hanno mai mollato. Spero invece che questo fatto sproni a far bene. Ci sono due partite da completare, abbiamo ancora una piccola possibilità di andare in Champions ma dobbiamo avere la coscienza a posto per aver fatto il massimo possibile”.

Su Zaniolo e Pellegrini: “Stanno tutti bene, Nicolò riprenderà oggi, ha il solito polpaccio indurito. Oggi farà differenziato, gli altri faranno scarico. Per Pellegrini non è nulla di grave, ha il solito vecchio problema che si riacutizza, credo di averlo a disposizione per sabato, sicuramente per la prossima settimana”.

Sulle frasi su Pallotta e Baldini dette ai tifosi: “Se è vero che io, Ranieri, ho detto che a decidere sono stati ‘Testagrigia a Londra e quello di Boston’? Non mi sembra di aver utilizzato quelle parole, sicuramente quando i tifosi mi hanno chiesto spiegazioni su chi ha deciso la fine del rapporto tra Daniele e la Roma, ho risposto ‘Hanno deciso a Londra e in America’. Anche perchè decide il presidente e la persona che gli sta più vicino”.

Sui progetti della Roma post Ranieri: “Non so quali siano i progetti per il futuro, sicuramente non ne possono aver parlato con me, sapendo che tra 2 partite finirà il mio rapporto con la Roma, non so che programmi ci saranno. In ogni società di calcio ci sono dei ricambi, per cui ci sta. Anche in Italia grandi squadre hanno perso dei punti di riferimento. Forse a Daniele, essendo il capitano e un giocatore storico, andava detto in un’altra maniera e gli andava dato il modo di pensare bene, questo non gli è stato dato. Ma è la legge del calcio. La società vuole cambiare, vuole altri giocatori. Come a volte i giocatori scelgono altre società, così le società scelgono allenatori, giocatori e ds. Certo, per una figura così importante, avendo i tifosi un amore viscerale per la squadra, una considerazione più attenta avrebbe consigliato magari un altro comportamento”.

Sulla mancata conferma di De Rossi: “Io sono Ranieri allenatore. Se mi fosse stato chiesto in quanto allenatore cosa fare con De Rossi, io avrei risposto che l’avrei voluto, perché so che giocatore e che uomo è, che capitano è”.

Su Totti come dirigente: “Sono decisioni che deve prendere Francesco, so solo che mi ha chiamato lui e in quel momento è stato uno che conta, che decide. Non so a che punto sia all’interno di questa crescita, non si diventa dirigenti subito dopo aver smesso di giocare. Non so quanto sia felice e soddisfatto, sono domande da fare a lui”.

Sulla distanza della società: “Roma è una piazza particolare, il tifoso si sente partecipe in tutto e per tutto. Per questo quando l’Olimpico è pieno ti spinge e ti permette di fare cose che in altri stadi sarebbero impossibili. Spesso si rimprovera la distanza del presidente, ma io ne ho trovati pochi di presenti nella mia carriera. Il vecchio presidente del Leicester l’ho visto più ora che quando era il mio presidente. Al Chelsea, tra tutti gli allenatori, sono stato l’unico a vedere spesso Abramovich: credo che Ancelotti l’abbia visto poco e che Sarri non l’abbia mai visto. Ma sono situazioni che capitano, ti danno una squadra e quello che succede al di fuori non ti interessa. L’importante è che la squadra vada bene e che quando c’è un problema ci sia qualcuno che lo risolve. Questo conta per un allenatore: non è importante la presenza di un presidente. E’ importante che tutto vada come deve andare. A qualcuno importa della partita con il Sassuolo o no?”.

Su De Rossi: “Sembra strano, ma ancora ci devo parlare (ride, ndr), non abbiamo ancora avuto 5 minuti per noi. Ma l’ho visto bello determinato, come sempre. Certo, dentro di se sarà ‘squassato’, non dormirà la notte, ma chi ha dato tutto e giocato magari anche non al 100% l’ha fatto per l’attaccamento alla maglia, ai tifosi e alla squadra. Una notizia del genere ti sconvolge, è normale, ma ci devo ancora parlare”.

Sul modulo per sabato: “Vediamo, sto studiando, Il Sassuolo è una squadra organizzata, ho visto la gara d’andata e mi sto facendo un’idea. Vediamo quale sistema mi convincerà di più, se il 4-4-2 o il 4-2-3-1”.

Infine, Ranieri fa un appello ai tifosi: “Daniele vuole continuare a giocare, l’ha detto ed è giusto che sia così. Ha già la mentalità da allenatore, ne ha uno in casa, il padre, e pensa al bene di tutto. Ha una visione d’insieme. Parlerò con lui. Faccio un appello ai tifosi. Spero che l’ultima partita all’Olimpico sia una festa per Daniele. Il tempo delle contestazioni ci sarà, ma che sia per Daniele e per la Roma una dimostrazione d’amore. E’ la cosa più importante”.