Comincia la volata d’inverno e nessuno si può permettere di sbagliare. Napoli, attenzione al Chievo!

[df-subtitle]Monti: strada tracciata dal Napoli? Vedendo il calendario viene da dire in discesa. Che mette in condizione il Napoli di fare anche un po’ di turn over.[/df-subtitle]
In diretta a “Un Calcio Alla Radio”, trasmissione in su Radio CRC Targato Italia, sono intervenuti vari opinionisti e giornalisti per parlare del Napoli, della partita che la squadra azzurra dovrà sostenere alla ripresa del campionato contro il Chievo, della sfida Scudetto tra la squadra partenopea e la Juventus, dell’assegnazione del Pallone d’oro e di altro.
Queste le loro opinioni riportate da EuropaCalcio.it:
[df-subtitle]Pistocchi: Ronaldo? Meritava di essere sul podio del Pallone d’oro[/df-subtitle]
Maurizio Pistocchi, giornalista Mediaset: “Pallone D’Oro? Io penso che Ronaldo per quello che ha fatto l’anno scorso e per quella che è stata la sua stagione, meritasse sicuramente di essere sul podio. Non dico che meritasse di vincere, i suoi avversari hanno fatto una stagione straordinaria.
Però che un giocatore che ha fatto 50 gol mi sembra più un’operazione di marketing. Forse c’era la necessità del mondo del calcio era giusto creare nuovi idoli, ma dal punto di vista meritocratico era giusto il podio.
Griezmann Modric Ronaldo sarebbe stato un podio giusto? Direi che non faremo torto a nessuno, anche se a mio modo di vedere Varane,ha fatto una stagione eccezionale e non è immeritata la sua candidatura. A quell’età lì e fare quelle cose lì è sinonimo di grandissime qualità.
Se io avessi dovuto votare, credo che nei miei cinque ci sarebbero stati Cristiano Ronaldo, Modric, Mbappè, poi ragionando sui valori assoluti avrei detto Messi, che per me resta il miglior giocatore del mondo, e poi avrei votato Varane. Griezmann è un giocatore che mi solletica meno, è sicuramente di altissimo livello, però non fa quelle giocate che mi fanno pensare che sia un giocatore eccezionale.
Sosta? La sosta è sempre un problema, perché spesso parecchi giocatori tornano infortunati nelle nazionali. Le manifestazioni aumentano anziché diminuire. È chiaro che chi ha lavorato meglio durante la sosta, poi riparte meglio.
Il Napoli sta facendo il campionato che mi aspettavo e non condividevo chi poneva il Napoli al quinto posto all’inizio, sottovalutando l’allenatore. Oggi è l’unico avversario credibile per la Juve, che è la squadra più forte.
La Juventus è battibile, è un avversario molto forte e difficile da affrontare e che ha migliorato la qualità del gioco con l’arrivo di Ronaldo. Per batterla, però, bisogna essere più bravi di lei in 38 partite e questo è molto difficile”.
[df-subtitle]Iori: La Juve potrebbe essere più vulnerabile a gennaio[/df-subtitle]
Alessandro Iori, giornalista Dazn: “Podio pallone d’oro? Lo stupore credo sia per Griezmann, Campione del Mondo e protagonista da anni ad alti livelli. Più stupore per lui che per Ronaldo, che aveva già vinto sufficientemente nelle ultime dieci stagione. Io sono poco appassionato di trofei individuali in uno sport di squadra.
Varane merita un posto di diritto, perché ha vinto tutte le finali che ha giocato. Ha fatto una doppietta tra Champions e Mondiale che è riuscita a pochi. Io ricordo che abbiamo in palmares un pallone d’oro nel 2006 con Cannavaro e quindi credo che il mondiale incida ai fini di questo titolo.
Obiettivi del Napoli da qui a Gennaio? Sei punti non sono restare a contatto. Il Napoli deve cercare di restare almeno a 6 punti, obiettivo minimo. Ma il Napoli deve cercare di arrivare a 3 punti, quello sì che vorrebbe dire contatto.
Penso che la priorità sia il passaggio del turno in Champions, perché il Napoli ne ha creato i presupposti. Al momento del sorteggio avevamo detto che l’obiettivo primario per tutti era quello di fare risultato pieno con la stella Rossa.
Il Napoli all’inizio sembrava col pareggio di Belgrado di essere partito male, invece,è riuscito a ribaltare la situazione. Contro la Stella Rossa sarà difficile perché il suo obiettivo dopo la vittoria con il Liverpool è quella dell’Europa League. Per quanto riguarda il campionato la Juve ha l’obiettivo della Champions, ma in campionato ha lasciato solo due punti e se continua così è difficile starle dietro.
Bisogna stare dietro la Juve e che comunque in questo momento riesce ad ottenere comunque il massimo. La Juve potrebbe essere più vulnerabile a gennaio. Lì solitamente la Juve qualche punto lo lascia per strada”.
[df-subtitle]Paolo Sacchi: Con Di Carlo a Verona si respira una nuova aria[/df-subtitle]
Paolo Sacchi, giornalista Radio Stella: “Formazione? Diciamo che l’aria da viziata si sta rinfrescando. Gira aria più fresca con l’arrivo di Di Carlo, allenatore conosciuto sulla piazza. Qui per due periodi ha lasciato risultati importanti e significativi. Il suo arrivo ha messo l’ambiente gialloblu in un accezione positiva.
Per quanto i risultati non possano non preoccupare, Mimmo Di Carlo ha un’esperienza che può garantire all’ambiente e allo spogliatoio quella sorta di spirito combattivo che al Chievo è venuto meno. Chievo da non sottovalutare? Sono d’accordo.
Ovviamente stiamo parlando di una squadra che ha come obiettivo quello di poter progredire in Europa e per certi versi l’auspicio è quello di trovare una formazione senza quell’intensità tipica. Per quanto riguarda il Chievo la partita col Napoli è comunque un’opportunità da saper cogliere.
Non si parte mai battuti e la prospettiva è quella di non aver nulla da perdere. Sotto questo punto di vista arriva un allenatore nuovo, appoggiato dai senatori. È una partita in cui Di Carlo ritrova una squadra che avrà coraggio. Vedremo che partita sarà. Il pronostico può essere da un lato scontato, ma dall’altro apertissimo”.
[df-subtitle]Monti: Il Napoli rischia di sottovalutare il Chievo? No il Napoli è una squadra che è sempre sul pezzo![/df-subtitle]
Gianluca Monti, giornalista de La Gazzetta Dello Sport: “Mancini vuole nazionale sarriana? Sì, però, va reso merito che la Nazionale nelle ultime uscite ha giocato davvero bene. Mi sembra che la strada tracciata da Sarri, sia quella dove si stanno innescando quelle di Mancini e tante squadre.
Strada tracciata dal Napoli? Vedendo il calendario viene da dire in discesa. Che mette in condizione il Napoli di fare anche un po’ di turn over. Con il Chievo si preparerà la partita con la Stella Rossa. Sottovalutare l’avversario? Sì è vero. Ma quando sei così superiore dal punto di vista tecnico lo sei anche dal punto di vista tecnico.
Il Napoli mi sembra una squadra sul pezzo. Mi aspetto un po’ di turn over. Milik in campo? Sì me lo aspetto in campo. Col Chievo può essere anche un’occasione per far prendere al giocatore un po’ di fiducia”.
[df-subtitle]Volpecina: Non venderei mai Diawara[/df-subtitle]
Giuseppe Volpecina, ex calciatore del Napoli: “Mancini vuole un’ Italia sarriana? È una buona idea, perché il Napoli l’anno scorso faceva grande spettacolo. Se lo farà ci farà divertire sicuramente. Napoli? Se il Napoli non lascerà distrarsi dal turno Champions. Senza offendere il Chievo è evidente che la qualità tecniche sono superiori.
La partita con la Stella Rossa è importantissima. Cambi? Ancelotti ci ha abituato a cosa belle forti. Io ho sempre avuto timore quando si cambiano tanti giocatori, ma Ancelotti sa quello che deve fare. Ci sono dei titolari nel Napoli? Sì è vero.
Lui la squadra titolare la conosce bene, ma ogni tanto fa tanti cambi, per farli recuperare un attimino. Noi abbiamo perso uno scudetto l’anno scorso per questo. Se andiamo a vedere le partite degli ultimi mesi Mertens ha segnato pochissimo. Noi a Milano non abbiamo vinto. Era impossibile sostenere quel ritmo. Ancelotti adesso sta cambiando. Bisognerà arrivare nello sprint finale lucidi.
Diawara? Diawara è ancora molto giovane anche se gioca da qualche anno. Sta pagando un attimino il cambio di modulo. Lui sa giocare con due affianco. Io non lo vederei, lo darei in prestito per farlo maturare. È un giovane interessante, io lo terrei senza dubbio, ma deve avere anche pazienza, la squadra sta giocando bene.
Non tutti possono essere felici. L’anno scorso erano felici tredici, quest’anno venti, ma venticinque è difficile (ride ndr). Malcuit e Maksimovic? Maksimovic è più difensivo. Malcuit deve ancora adattarsi, ma ha fatto vedere buone cose e quindi se vendi Hysai devi prendere un altro terzino. Non ci sono tanti esterni così forti”.
[df-subtitle]Barillà: Adesso comincia la volata d’inverno… ne vedremo delle belle![/df-subtitle]
Antonio Barillà, giornalista de La Stampa: “Ci dobbiamo aspettare quelle che sono le solite, classiche sorprese dopo ogni sosta. Ci sono delle scorie che si trascinano e che sono legate ad una ripresa e delle distrazioni. Le grandi hanno avuto tanti giocatori fuori. C’è anche da considerare che siamo in una frase cruciale.
Comincia la famosa volata d’inverno e nessuno si può permettere di sbagliare, perché poi dopo recuperare potrebbe essere difficile. Sabato con le partite di Juve e Inter ci sarà attenzione alle partite di vertice. C’è la Juve che si conferma battistrada, ma il Napoli sembra che mai come quest’anno possa darle filo da torcere. Sarà un dicembre difficile dal punto di vista del calendario per la Juventus.
Le parole di De Laurentiis sulla Var? Difficile entrare nei meandri. Ognuno vorrebbe il VAR a suo modo. Io credo che la cosa importante sia il fatto che ci sia finalmente la tecnologia a disposizione. Una volta assodata la sua utilità, il come e il quando si troveranno. Secondo me la tecnologia debba aiutare l’arbitro a non sbagliare.
Io credo che l’arbitro debba essere sempre essere superiore, ma siccome abbiamo questa opportunità è giusto che venga impiegata la tecnologia e non capisco perché non sia stata applicata prima. Ci sono dei dati, che dimostrano come ci siano meno falli rispetto al passato perché i giocatori consapevoli di avere gli occhi addosso sono più attenti”.
[df-subtitle]Paciello: Attenzione al Chievo che in passato ha creato problemi al Napoli![/df-subtitle]
Delia Paciello, giornalista de Il Mattino: “Nazionale? Forse è stata anche un po’ una sorpresa. È stata una partita dominata dall’Italia. Il gol è arrivato alla fine, ma per fortuna dopo Politano è riuscito a sbloccare il match. Abbiamo visto dei giovani, che con un gioco produttivo, riescono a portare a casa la partita. Anche vedendo i numeri, l’Italia ha dominato.
Malcuit e Diawara in campo col Chievo? Diventa difficile capire chi Ancelotti vorrà schierare. Io quest’anno non l’ho mai indovinato. Ci ha stupito in ogni sua partita. Sono sicura che Ancelotti valuterà le condizioni di chi è rientrato e valuterà poi partita per partita. Non credo Ancelotti sia disposto a sacrificare una partita di campionato, per passare poi il match con la Stella Rossa.
Non dimentichiamo che spesso in passato il Chievo ha dato problemi al Napoli. Io punterei su Mertens e Insigne, ma mai dire mai. Ancelotti potrebbe pensare a qualche colpo di testa di Milik, ma credo che sceglierà chi è rientrato bene dalla nazionale”.
[df-subtitle]Chiariello: Il gol questo sconosciuto[/df-subtitle]
Umberto Chiariello per il suo consueto ‘Editoradio’: Oggi credo che il tema possa essere: Il gol questo sconosciuto. Politano entrando nel finale di partita è riuscito a realizzare il gol vittoria contro gli Stati Uniti. Udite, Udite! Abbiamo spezzate le linee degli stati uniti che non mi sembra una potenza mondiale.
Però al di là dell’ironia, la crescita di questa nazionale sul piano della qualità e forse della personalità mi sembra evidente. Direi, quindi, di dare fiducia al signor Roberto Mancini che resta un tecnico di livello internazionale. Penso, però, anche che è finito il momento di andare in cerca di tutti i ragazzi possibili e immaginabili.
È arrivato il momento di arrivare a finalizzare il lavoro. Come si fa? Si fa con l’aiuto della Federazione, perché adesso è arrivato il momento di portare avanti il progetto. Penso che sia fondamentale tornare ad avere 4-5 italiani in campo per lo meno per squadra. Finché noi vedremo quattro squadre in cui giocano solo 9 italiani in tutto, il futuro non può essere roseo.
[df-subtitle]De Paola: Ruffo? La sua inchiesta avrebbe dovuto coinvolgere anche la DIGOS[/df-subtitle]
Paolo de Paola, giornalista: “Devo dire la verità Torino e Napoli sono ambienti diversi, ma non faccio mai distinzione tra migliore e peggiore. C’è una storia dietro ogni città e cultura sportiva e questa storia va rispettata e bisogna anche enunciare i pregi e i difetti. Come calarsi in due idee diverse? Io vengo chiaramente da una scuola di maestri come Palumbo.
Palumbo si rivolgeva sempre al lettore. Il bacino di utenza è il riferimento. Poi c’è il modo. Ogni direttore mette la sua personalità e mette dei paletti per cui l’avversario ad esempio non è da demonizzare. La tesi può essere sostenuta senza schiacciare l’avversario. A me piace molto avere l’ironia.
Sarà che vengo da Napoli e che ho un gusto per la battuta. Sono per la condanna dei cori negli stadi e non voglio che la gente si attacchi a questi slogan. Sento parlare di queste cose da quarant’anni. Ogni volta anche un giornale può fare battaglia, ma tutto poi si riduce in una bolla di sapone, perché non c’è un vero e proprio interesse.
Io ho visto l’interessante confronto tra quel giornalista professionista come Ruffo e una persona che, per carità sarà pure giornalista, ma ha perso su tutti i fronti, anche nella battaglia dialettica, perché rappresentava un certo modo di pensare. Ecco magari il bacino d’inchiesta di Tuttosport è la Juventus, ma se dovessi esprimermi in quel modo nei confronti di un altro collega, che ha subito quello che ha subito, che ho visto piangere in televisione con delle lacrime di sofferenza, perché gli è cambiata la vita solo per aver fatto il suo lavoro, beh mi misurerei in un’altra maniera.
Avrei avuto un po’ più di pudore a definirmi giornalista alla pari in quel senso lì. Ci sono dei limiti. Se ogni persona fa emergere questa personalità e si creano energie positive per la trasmissione di messaggi positivi, secondo me non si sbaglia mai. Io professionale quando sono stato a Roma e Torino? Io scindo caso per caso. Noi abbiamo fatto un titolo chiamato “Vergogna”, credo fosse Mazzoleni, che aveva condizionato la partita con degli errori.
Feci un altro titola in cui attaccai Rocchi, che adesso col Var sembra si stia riprendendo, in un Juventus Roma, in cui ci furono due rigori scandalosi per entrambe le parti. Io sono uno che indossa una maglia quando lavoro per un giornale, ma dico solo che certe battaglie o si fanno tutti insieme, che esistono in tutte le tifoserie. Condivido l’inchiesta di Report? Sì assolutamente! L’amarezza è che certe cose giornalisticamente, purtroppo, non interessano.
Quello non deve essere un elemento di lotta tra i tifosi ed è una stupidaggine. In tutta l’inchiesta manca la parola chiave della DIGOS. Sono in questo mondo da 30 anni e so benissimo che le DIGOS di tutte le città conoscono vita morte e miracoli e parlano con un ultras e società.
Io ribadisco affetto e solidarietà verso Ruffo, ma mancava un pochettino pigiare un po’ di più sul tasto delle questure. Le questure sanno tutto e anche l’Anti-mafia ha dovuto ammettere, come Cantone stesso, che certe infiltrazioni ci sono ovunque. Cantone ha anche dato merito al presidente e alla società del Napoli che comunque in qualche modo contrappone delle misure e bisogna dirlo. Le cose che ci sono e che sono vere bisogna dirle”.