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Cardinale: “Non vogliamo fare come l’Inter. La cessione di Tonali..”

Anthony Ferrara
RedBird trattative Yankees Milan

Gerry Cardinale, proprietario e fondatore del Fondo RedBird, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato dell’Inter e di Tonali

CARDINALE INTER TONALI – Calcolatrice in mano, come unico strumento per rilanciare il Milan ai fasti di un tempo, in un progetto a medio-lungo termine considerando anche il rifinanziamento del Vendor Loan con Elliott, la cui nuova scadenza è fissata al 30 giugno 2028 a fronte degli altri 170 milioni di euro versati per diminuire il debito. Gerry Cardinale tappa, idealmente, le orecchie ricolme di fischi per via delle forti contestazioni della flangia più calda del tifo milanista ed espone i propri obiettivi futuri per il club menzionando anche l’Inter. Il fondatore di RedBird, nel documento di 24 pagine pubblicato nella prestigiosa Università di Harvard, ha anche rilasciato una dichiarazione sulla cessione di Sandro Tonali, elemento che ha costituito un punto di rottura rispetto alla precedente gestione finanziaria (e sportiva) del club meneghino:

“Non vogliamo fare come l’Inter: dopo lo Scudetto vinto, è andata in bancarotta. Vincere i campionati è un piacere, ma non fa parte di un business plan di una squadra che, poi, risulta essere insolvente e incapace di autosostenersi. Capisco il sentimento dei tifosi e la necessità di vincere trofei ogni anno e nell’immediato, ma devo anche pensare al bene dei miei finanziatori e posizionare l’AC Milan nell’élite del calcio, in modo che possa competere ogni anno per lo Scudetto e garantirsi un sostentamento economico. Spendere troppo per una squadra piena di stelle è un rischio troppo elevato per un investitore, la cui strategia dev’essere oculata in tema finanziario. Dobbiamo spendere ogni dollaro di capitale in modo più intelligente rispetto ai nostri rivali”.

Cardinale: “Quando parlai di voler rilevare il Milan, mi diedero del folle”

Molti Patron investono tantissimo denaro nella propria squadra perché coinvolti emotivamente, ma non è garanzia di vittoria. Molti imprenditori americani pensavano fossi impazzito quando ho comunicato loro di voler rilevare il Milan, proprio per le difficoltà di fare soldi e generare business in Italia e, in generale, di trarre profitto in Europa. In tal senso, il Governo non aiuta e le istituzioni non rendono più agile il compito anche in tema di costruzione di nuovi impianti”. 

Cardinale e la cessione di Tonali: le dichiarazioni

“Non lo abbiamo ceduto al Newcastle per necessità di cassa, ma perché si trattava di cifre troppo elevate: di gran lunga, le più alte nella storia della Serie A. Vendiamo per opportunismo. Tant’è, che dalla cessione di Tonali abbiamo acquistato sei calciatori e rifondato la squadra con tanti acquisti. Facendo una valutazione sul rischio-rendimento, abbiamo venduto il calciatore”. 

Le dichiarazioni del proprietario del Milan sono state accolte in maniera molto negativa dai sostenitori rossoneri, pronti a organizzare una nuova contestazione dopo le partite contro Genoa e Hellas Verona, e all’evento privato natalizio organizzato dal club. Parole che avrebbero gettato ulteriore benzina sul fuoco divampato nel malcontento di una tifoseria che non si riconosce in un’idea di calcio basata su freddi numeri, statistiche algoritmi.