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Caicedo: “Lazio squadra del mio cuore, con il calcio giocato ho quasi chiuso”

Samuele Zarlenga
Felipe Caicedo

Felipe Caicedo attualmente è negli Emirati Arabi, al tramonto della sua carriera da calciatore professionista. L’attaccante ecuadoregno, che vanta 122 gol in 513 presenze tra nazionale e club, si è raccontato in un’intervista a Gianlucadimarzio.com parlando delle sue esperienze in Serie A con Lazio, Inter e Genoa.

SULLA LAZIO

“È la squadra del mio cuore, le sarò per sempre grato. Ovviamente la seguo ancora”, afferma il centravanti. La squadra più forte tra la mia Lazio e quella di Baroni? “Quella attuale è più forte, i ragazzi sono in gamba e stanno facendo bene. Da Pedro a Dele-Bashiru fino a Nuno Tavares, la strada è lunga ma questa Lazio mi sta facendo emozionare”. E sugli sfottò ai rivali giallorossi su X risponde così: “Ogni tanto ci scherzo su X ma finisce lì. Giusto per strappare un sorriso”.

SULL’INTER, INZAGHI E IL GENOA 

Le parole di Caicedo riguardo il mister che più di tutti lo ha valorizzato, Simone Inzaghi: “Ogni tanto ci sentiamo, mi ha aiutato tanto nel mio percorso. Sono contento per i suoi traguardi, se lo merita. Come allenatore lo reputo un fuoriclasse. Sulla sua parentesi negativa in nerazzurro: “È stata un’esperienza molto bella. Ho avuto il piacere di giocare con grandi uomini, prima che calciatori -dichiara a Gianlucadimarzio.com-. Ho trovato un bel gruppo e una tifoseria importante. Sono stato bene nonostante non sia riuscito a giocare quanto avrei voluto”.

Sulla sua esperienza a Genova: “Anche qui ho dovuto lottare con qualche problema fisico, purtroppo è stata un’esperienza negativa. Tutto ha girato per il verso sbagliato e mi è dispiaciuto”.

LA “ZONA CAICEDO”

In Italia, Felipe Caicedo è ricordato soprattutto per il suo impatto a gara in corso, dove molto spesso riusciva ad essere decisivo sul risultato finale con gol pesantissimi e spesso siglati negli ultimi minuti: infatti l’attaccante ha realizzato ben 10 gol oltre il novantesimo minuto tanto che la “Zona Cesarini” è stata ribattezzata in “Zona Caicedo”: “Segnare in quei minuti è sempre stato molto importante per me. Dare una mano alla squadra realizzando una rete sul finale. La ‘Zona Caicedo’ indimenticabile? Contro il Cagliari. Perdevamo 1-0 e in pochi minuti l’abbiamo ribaltata grazie al gol mio e quello di Luis Alberto. Affrontammo una squadra fortissima”.

”HO QUASI CHIUSO CON IL CALCIO GIOCATO”

Ed infine sulla sua situazione attuale: “Con il calcio giocato ho quasi chiuso. Ho 36 anni, non scendo in campo da un anno”. Ma non diamo l’ecuadoregno per finito. “Mi alleno ancora eh” dice con il sorriso. “Ma inizio a pensare al futuro, magari come allenatore o direttore sportivo”.

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