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Adli, Pittore di Milan (senza) Futuro: tela incompiuta e il mercato…

Anthony Ferrara
Adli Milan mercato

Yacine Adli, centrocampista del Milan aggregato alla Seconda Squadra, in Serie D, rifiuta il Sassuolo e altre offerte di mercato

ADLI MILAN MERCATO – “No, merci“. L’ennesimo in pochi mesi, dopo quelli rifilati allo Spartak Mosca e a diverse squadre francesi e spagnole. Yacine Adli declina diverse possibilità di lasciare il Milan e l’ha ribadito nel corso delle ultime ore, rifiutando anche una proposta del Sassuolo. I neroverdi, neopromossi in massima serie e a caccia di profili che già conoscano il campionato italiano per mantenere la categoria, hanno sondato il terreno a Casa Milan trovando l’apertura del club rossonero, ma ricevendo una porta in faccia dal mediano.

Così, a pochi giorni dalla fine della sessione estiva, il destino del classe 2000 sembra ancorato a un’atelier nel quale è stato emarginato dal gruppo della Prima Squadra, per una tela della propria carriera in rossonero destinata a restare incompiuta. Già, perché il Pittore di Vitry-Sur-Seine – così rinominato per le giocate d’autore ai tempi del Bordeaux – sta vivendo un’avventura davvero controversa tra le file del Diavolo.

Agosto 2021: Maldini e Massara puntano su Adli, investimento per il futuro

Tutto parte dall’estate 2021. Paolo Maldini e Frederic Massara, allora dirigenti di un progetto completamente naufragato pochi mesi più tardi, scommettono sull’estro e la fantasia di un trequartista dall’inserimento facile, con un tocco di palla sopraffino. L’acquisto per la cifra di 10 milioni di euro viene formalizzato, ma il trequartista francese resta al Bordeaux per completare il processo di maturazione e presentarsi a Milanello, l’estate successiva, pronto per il grande salto. Da luglio 2022, la storia rossonera di Adli si compone di alti e bassi frequenti, fino ai giorni nostri.

Completamente escluso nel corso dei primi mesi agli ordini di Stefano Pioli – il che lascia presagire i primi attriti di mercato per scelte non condivise con gli stessi Maldini e Massara – e poi riabilitato e titolare, quasi inamovibile, a partire da gennaio 2023. Quello, è il punto più alto della liaison tra Adli e il Milan, con la prima (e unica) rete in Serie A contro la Roma, a San Siro. Sinistro all’angolino per il punto del vantaggio e popolo rossonero conquistato, nelle partite successive, per un particolare che sottolinea abnegazione e legame viscerale con questi colori.

Adli, il centrocampista/tifoso che esalta San Siro: la rete alla Roma e quei labiali…

Al termine di ogni match,  Adli intona i cori con il resto della Curva Sud e batte le mani a ritmo di musica. Un labiale “da verso ultras”, più volte pizzicato dalle telecamere, che identifica la passione del sostenitore sugli spalti con la dedizione alla causa di un calciatore, ormai, anche tifoso. Elemento che non passa inosservato, soprattutto al tempo dei social media. Così, il numero 7 diviene uno dei simboli di appartenenza al Milanismo, in una gestione americana che – al contrario – sembra puntare più agli introiti del portafogli, che agli interessi del cuore. Quello tra Adli e il Milan sembra un amore destinato a durare a lungo e non solo per questioni tecniche, ma ambientali.

In realtà, l’ascesa corrisponde con l’inizio, sì, ma di una fine. Nonostante Pioli lo releghi in cabina di regia di una mediana a due, quasi da Direttore d’Orchestra, le giocate non attribuiscono il giusto ritmo alla manovra di una squadra spesso sbilanciata e che subisce troppe reti. I compiti di interdizione non si addicono ad Adli: quelle stesse pennellate  ammirate a Bordeaux cominciano a essere più sbiadite, quasi anonime. Ne consegue che il Milan comincia a puntare su altri interpreti e relega il calciatore sul mercato.

Palaldino e la fiducia in Adli: la vendetta nei confronti del Milan, al Franchi

Nell’estate 2024, dunque, si verifica il passaggio alla Fiorentina con la formula del prestito con diritto di riscatto. Nella Patria del Rinascimento, delle Belle Arti e della musica (elementi che lo convincono ulteriormente, da grande appassionato di Pianoforte qual è, ad assecondare la corte della città gigliata), il Pittore cerca di ritrovare fiducia e consacrazione. Ed è proprio nel mese di ottobre 2024 che Adli applica la classica rivolta dell’ex e colpisce il Milan in campionato, in una gara terminata 2-1 per la viola. La vendetta calcistica è consumata, ma l’esultanza del centrocampista è misurata, non si percepisce rivendicazione. Il fuoco della passione arde ancora per i colori rossoneri e la pacatezza del gesto viene apprezzata dal tifo rossonero, malgrado lo sconforto patito per la rete dell’uno a zero. Una sensazione di rammarico e rabbia deve aver attraversato le gradinate del settore ospiti, quella domenica.

Adli e la Fiorentina, sembra l’inizio dell’ascesa: a fine stagione, il mancato riscatto

A Firenze, il suo talento sembra risplendere. La luce appare essersi riaccesa e le ombre di Milano sono un lontano ricordo: quattro reti in Serie A e tante prestazioni confortanti. Al termine della stagione, però, il cambio della guardia sulla panchina viola stravolge ancora il futuro del classe 2000: la nomina di Stefano Pioli gioca, quasi, uno scherzo del destino. Così, Adli rientra a Milanello convinto di poter offrire il proprio apporto alla causa, ma la società non ha modificato i piani e considera il calciatore elemento da esporre sui banchi del mercato estivo, a caccia di una cessione a titolo definitivo.

Futuro in chiaroscuro per Adli: offerta del Sassuolo rispedita al mittente

Sin dagli albori dall’arrivo di Massimiliano Allegri, non gli viene concesso alcun momento con la Prima Squadra. Il calciatore viene considerato un fuori rosa e aggregato, da subito, a Milan Futuro, che disputerà la stagione in Serie D. Eppure, pur non proferendo nessun reclamo a riguardo, Adli non sente di essere un artista di Serie D e, forte dell’esperienza maturata a Firenze, attende un’offerta irrinunciabile per lasciare Milanello. Se proprio separazione dovrà essere, la proposta attesa è di quelle convincenti.

Da qui, il rifiuto anche del Sassuolo neopromosso, in quella Reggio Emilia in cui, al momento, trova poche luci di ispirazione e tante, troppe ombre, per unire tutti i punti della tela della propria carriera. Una scelta fondamentale per il futuro nella quale, oggi, proprio non si rispecchia. Il rammarico di ciò che sarebbe potuto essere e che effettivamente non si è verificato nell’esperienza di Adli a Milanello ha anche una scadenza ravvicinata: 30 giugno 2026.

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