Adli, parole da leader: “Sono un tifoso del Milan. Con Pioli…”

Yacine Adli, centrocampista del Milan, ha rilasciato un’intervista nella quale ha descritto il proprio rapporto con Pioli: le parole
Yacine Adli ha atteso il proprio momento, con pazienza, con invidiabile costanza, consapevole di poter cogliere i frutti della propria determinazione nel ricevere un’occasione più che meritata. Dopo una stagione, la prima con la maglia del Milan, nella quale sembrava un oggetto misterioso ormai prossimo all’addio nel corso della campagna estiva appena trascorsa, il francese è riuscito a scalare le gerarchie in mediana. Complice anche l’infortunio di Krunic nella gara contro il Verona dello scorso 23 settembre, Adli ha accumulato, nelle ultime tre partite, più minuti di quanto non avesse messo a referto nella passata stagione.
Non solo: il classe 2000 ha ricevuto una standing ovation nella gara giocata contro la Lazio, meritata per la prestazione in mezzo al campo e per quella dedizione alla causa che fa innamorare il pubblico. L’ex Bordeaux si gode il proprio momento dopo mesi difficili, non necessariamente togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. Il francese è entrato in punta di piedi nel mondo rossonero e intende mantenere questo profilo anche adesso, attraverso dichiarazioni concilianti nei confronti di Stefano Pioli ai microfoni di Sportmediaset.
Adli, parole da leader: “Sono un tifoso del Milan. Con Pioli…”
“Ho avuto un colloquio con il Mister verso fine agosto, dopo la partita con la Roma: mi ha espresso la sua fiducia e io la mia volontà di rimanere qui. Mi ha fatto sentire parte del gruppo e ho subito pensato di restare qui. Sono un tifoso di questa squadra e ho sempre pensato di poter ritagliarmi il mio spazio con tutta la voglia di imparare. Adesso gioco un po’ di più, ma quella voglia di crescere non passerà mai. Cerco di essere sempre gentile, disponibile con tutti e so di volere il meglio per il mio Milan. Ho sempre avuto l’anima del tifoso, tanto da saper cantare tutti i cori che sento allo stadio per la squadra. San Siro è qualcosa di magnifico: quella standing ovation ha rappresentato un sogno”.