UEC boccia la Unify League: proposta elitaria e governance opaca
L’Unione dei Club Europei (UEC) si è schierata con fermezza contro la Unify League, l’ultima iniziativa dell’A22 che propone un nuovo modello per il calcio europeo. Secondo l’UEC, questa visione rappresenta un attacco diretto alla struttura attuale del calcio, favorendo un’élite ristretta di club ricchi a discapito dell’equilibrio competitivo e della sostenibilità dell’intero ecosistema sportivo.
Un sistema di governance opaco
La proposta dell’A22 minaccia di ridurre ulteriormente il ruolo della UEFA, un’istituzione già ritenuta debole nel bilanciare il potere dei grandi club. L’UEC critica aspramente l’idea di concentrare ancora più controllo nelle mani delle società più benestanti, lasciando irrisolti temi fondamentali come la distribuzione delle risorse economiche, i meccanismi di solidarietà e la rappresentanza equa di tutte le leghe e squadre.
Accesso limitato e squilibri competitivi
Nonostante l’accesso alla Unify League sia teoricamente basato sui risultati nei campionati nazionali, il formato proposto restringerebbe di fatto l’accesso alle competizioni europee di vertice per i club provenienti dalle leghe minori. Questo approccio, secondo l’UEC, minerebbe la diversità regionale e l’equilibrio competitivo, rafforzando il divario tra i club di prima fascia e il resto del panorama calcistico europeo.
Calendari sovraccarichi e rischi per le competizioni nazionali
Oltre ai problemi di governance, la proposta impone un carico eccessivo a giocatori e club. Con un calendario che prevede tra 14 e 18 partite aggiuntive, le leghe nazionali sarebbero costrette a comprimere i propri programmi, creando conflitti organizzativi e sacrificando l’importanza delle competizioni domestiche.
L’appello dell’UEC per un calcio inclusivo
L’UEC sottolinea che il futuro del calcio europeo deve essere inclusivo e sostenibile, garantendo opportunità e supporto a club di tutte le dimensioni. La priorità non può essere l’arricchimento di pochi, ma la tutela dell’integrità delle leghe nazionali e la promozione di un modello di governance trasparente. Solo così sarà possibile preservare la ricchezza e la diversità del calcio, patrimonio unico dello sport europeo.