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Roma, Mancini: “Ranieri ha riportato serenità. Sui fischi…”

Raffaele Campo
Mancini

ROMA MANCINI – In occasione del derby di Roma in programma questa domenica, Gianluca Mancini ha rilasciato una intervista al quotidiano Il Tempo.

Così il difensore della Roma: “Il derby? È una partita particolare. Non c’è un avvicinamento diverso per ogni derby, ma è una settimana particolare, si sente subito dagli allenamenti, è nei pensieri da quando ti svegli fino a quando vai a letto. Durante la giornata pensi ‘devo stare attento, c’è il derby’. L’avvicinamento alla partita ti porta carica e voglia di far bene. Se ci saranno fischi saranno normali. Quando sei in campo non ci pensi. Anche nei derby precedenti c’è stato un po’ di accanimento nei miei confronti, la vivo in maniera serena. Anzi, mi fa stare più concentrato“.

ROMA MANCINI – Prosegue: “Ranieri? Ha portato quella serenità che purtroppo in questo fine 2024 era venuta a mancare. Mi sentivo nervoso, sapevo che non stavo facendo bene il mio lavoro e l’aria dentro lo spogliatoio era pesante. Già guardandolo e vedendolo arrivare dentro lo spogliatoio ci ha fatto buttare un po’ giù la tensione e l’aria adesso è positiva. A parte lo scivolone che abbiamo avuto a Como, abbiamo fatto delle partite buone“.

Continua: “Mourinho? L’esonero del mister è arrivato in un momento delicato. Eravamo usciti in Coppa Italia con la Lazio, poi la sconfitta con il Milan. Venivamo da un periodo di emergenza, stavo male ma giocavo perché c’era Smalling infortunato e N’Dicka in Coppa Africa. L’esonero del mister è stato inaspettato. Una mattina sono andato a Trigoria e ci hanno comunicato che non era più il nostro allenatore. L’ho aspettato fino all’ultimo per salutarlo perché non riuscivo ad andarmene via. È stato un saluto abbastanza freddo, eravamo entrambi molto scossi. Però l’ho abbracciato, l’ho ringraziato per quei due anni e mezzo che mi hanno dato una persona e un allenatore splendidi. Nemmeno nei miei sogni da piccolo potevo immaginare di essere allenato da una leggenda come lui“.

Di seguito: “Tensioni dopo la sconfitta di Firenze? Ci sono state delle discussioni, non mi nascondo. La Fiorentina ci ha massacrati e quando prendi cinque gol da qualsiasi squadra entri nello spogliatoio e sei un fiume in piena, vorresti buttare giù muri. Però poi ci siamo riuniti tutti e ci siamo detti ‘questa è la strada che il mister vuole prendere e andiamo dritti’. Volevamo seguire davvero l’allenatore“.

Infine: “Le sconfitte contro Napoli e Atalanta ci hanno dato consapevolezza. Anche le partite con Tottenham e Braga ci hanno portato quella serenità di cui parlavo ed è una cosa importante, come anche la vicinanza del pubblico. Roma è una piazza calorosa, il 60-70% di vittorie in casa passa dai tifosi, perché sentire lo stadio avvelenato a tifare contro di noi non è facile. Facciamo il meglio possibile sapendo che è difficile contro chiunque e la partita di Como lo ha dimostrato. Se abbassi un attimo il livello e ti ‘addormenti’ le prendi da tutti. Quindi viviamo domenica dopo domenica sapendo che dobbiamo dare il 110% senza abbassare mai la guardia“.

 

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