Roma, Di Francesco in conferenza stampa in vista di Firenze: “Vogliamo i 3 punti!”

[df-subtitle]Di Francesco: “De Rossi è out, Manolas? Vedremo…”[/df-subtitle]
Se in Champions la Roma, dopo il ko iniziale col Real Madrid, ha recuperato travolgendo Viktoria Plzen e Cska Mosca, in campionato è un po’ troppo indietro rispetto alle premesse di inizio stagione. Di Francesco lo sa, la sua Roma deve iniziare a correre per risalire in classifica e deve farlo già da sabato pomeriggio sul difficile campo della Fiorentina. Il tecnico giallorosso ha parlato poco fa in conferenza stampa in vista della gara di domani. Ecco le sue parole.
Sui cambiamenti rispetto alla gara di Napoli: “Dobbiamo ritrovare continuità e farlo partita dopo partita, non alternarlo in alcune sì e altre no. E’ il concetto della continuità e di atteggiamento tattico che dobbiamo migliorare. Mi aspetto che la squadra dia continuità alle idee su cui lavoriamo”.
Sugli infortunati: “Kluivert e Pastore si sono allenati entrambi con la squadra. Era il primo allenamento dopo l’infortunio per entrambi. Kluivert si è fermato meno di Pastore e ha avuto meno ricadute. La possibilità di scendere in campo per l’argentino è minore di quella che ha Justin ed è legata alle condizioni fisiche. Entrambi comunque saranno convocati. De Rossi non sarà convocato per questa partita perché ha ancora male, probabilmente non sarà convocato per il CSKA e difficilmente sarà convocato con la Sampdoria. Questo è il suo stato di salute. Manolas ha fatto oggi il primo allenamento ed è risultato positivo, sarà a disposizione e valuterò tra oggi e domani se giocherà”.
Sull’idea di tornare a 3 a centrocampo vista l’assenza di De Rossi: “Tutto è possibile, ma se vado a vedere la risposta del secondo tempo (contro il Napoli n.d.r.) non mi è piaciuta. Siamo stati un po’ troppo remissivi col centrocampo a 3, è una valutazione che faccio a partita in corso, oggi come oggi credo di dare continuità al sistema di gioco che stiamo usando nell’ultimo periodo. Lo legavo alle caratteristiche dei giocatori in campo, ma non voglio cambiare troppo la fisionomia della squadra”.
Su Cristante: “Ho letto che è risultato sotto agli altri giocatori fisicamente. Abbiamo fatto i testi e in realtà lui è stato tra i migliori della squadra fisicamente. Questo fa capire che importanza ha la parte psicologica in ogni calciatori. Ho parlato spesso di aspetti tecnici e fisici, ma predomina per tutti l’aspetto mentale. Stiamo lavorando su questo ragazzo che ha molta disponibilità e lavora bene. Non so dire se sarà lui il sostituto di De Rossi, domani deciderò la formazione sapendo che può farlo anche Pellegrini il centrocampista centrale, come ha fatto in passato”.
Sul baricentro troppo basso col nuovo modulo: “Sono stufo di parlare di moduli, ma questa domanda mi è piaciuta molto. Il concetto di baricentro basso si lega alle aggressioni, meno sei aggressivo davanti, meno sei capace a recuperare palle, meno sei bravo ad accorciare sugli avversari e più inevitabilmente ti abbassi. E’ ciò che è accaduto nel secondo tempo di Napoli. Il 4-2-3-1 ti permette di avere un giocatore avanzato per aggredire con più intensità una squadra che sta dall’altra parte. E’ sempre una mezzala che va forte da una parte e l’altra gira, così diventa quasi sempre un 2-1. Si formano sempre triangoli. Che si giochi a 3 o a 2 si devono formare dei triangolo difensivi e offensivi. I numeri vanno a farsi friggere. E’ un concetto di atteggiamento di accorciare sugli avversari con più aggressività e ciò ti permette di abbassarti di meno. Quello che fa il Napoli per abitudine o per concetto, si abbassa meno perché riesce sempre ad essere aggressivo sul portatore. Questo ci manca, lo dico dall’inizio dell’anno e noi dobbiamo ritrovarla prima possibile. E’ il lavoro più grande che sto facendo e che voglio dalla squadra in questo momento”.
Sugli obiettivi della Roma: “Dire che puntiamo solo al quarto posto è riduttivo, è ovvio che siamo in ritardo rispetto alle altre, ma lo eravamo anche l’anno scorso in alcuni momenti del campionato. La possibilità di poter accorciare e riagguantare posizioni migliori c’è. E’ normale che dobbiamo alzare il rendimento e fare punti, iniziando da domani, ma parlare di quarto posto non mi piace. E’ normale che se arriviamo nel finale di campionato e resta solo quello sarà giusto ragionare in questo modo. Il Milan due partite fa aveva perso il derby ed era sotto, oggi ha riagguantato il quarto posto. Vincere due partite ti permette di riaccorciare in base a ciò che fanno gli avversari. L’Inter era in gran difficoltà a inizio campionato, ha inanellato diverse vittorie consecutive e sta trovando continuità e fiducia, quella che dobbiamo ritrovare anche noi. Nelle ultime 7 gare ne abbiamo persa 1, come ruolino siamo cresciuti. Abbiamo pareggiato al 90’ a Napoli ma non basta, non sono contento assolutamente, voglio di più e pretendo che si facciano risultati e prestazioni migliori. La Coppa Italia la dobbiamo giocare e deve essere un obiettivo, la Champions la dobbiamo giocare cercando di passare il turno e possiamo riuscirci. In campionato siamo in ritardo e abbiamo fatto prestazioni al di sotto quelle che sono le nostre possibilità e le dobbiamo migliorare. Se sono a posto con la coscienza? Io mi alzo tutte le mattina per migliorare me stesso e la mia squadra. Do il 100% per questa maglia e questi colori. E’ ovvio che le valutazioni e le considerazioni verranno fatte anche sbagliando. Sbaglio anche io come faccio le cose giuste, però vi assicuro che faccio questo lavoro con grande passione, ancor di più per il contesto in cui mi trovo. Le valutazioni poi verranno fatte alla fine. Oggi è prematuro dirlo, ma abbiamo la possibilità di poterci andare a riprendere tante soddisfazioni. Lo possiamo fare e ci dobbiamo provare”.
Sulla partita di domani con la Fiorentina: “Dobbiamo prima di tutto dare un segnale a noi stessi provando a vincere questa partita. I 3 punti sono il nostro obiettivo, dobbiamo recuperare i punti persi per strada. Abbiamo sempre questa possibilità che è una fortuna. Abbiamo le chance di poterlo rifare e ad oggi questa è quella più importante. Scenderemo a Firenze per provare a portare a casa i 3 punti. Potete starne certi, ci proveremo, ma deve arrivare con quelle considerazioni che facevo prima, sia a livello tattico che mentale”.
Su Juan Jesus: “Non so chi giocherà. Ci sono 3 giocatori per 2 posti e sono Jesus, Manolas e Fazio. Faccio considerazioni legate ad un giocatore che esce al 75’ con un problema muscolare (Manolas n.d.r.), che si è allenato un solo giorno con la squadra e parlerò con lui per capire come sta, cosa che non ho fatto perché ho finito l’allenamento 5 minuti prima di venire qui da voi. Le valutazioni vanno al di là degli uomini, è sbagliato fare sempre considerazioni legate alle caratteristiche dei calciatori. Manolas è fortissimo, ma a volte anche con lui non abbiamo fatto le prestazioni che avrei voluto. Richiamo ancora l’atteggiamento di squadra più che del singolo”.
Su Kolarov in mediana: “Se va male poi mi ammazzate e se va bene sono un fenomeno. E’ una considerazione che faccio, nella sua carriera, ha giocato già in quel ruolo? A me non sembra, ha giocato 20’ quando vincevamo 3-0, non ha mai provato. E’ difficile oggi fare esperimenti, in una situazione differente e la possibilità di lavorare con maggiore continuità è un ragionamento che avremmo potuto fare. Vorrei capire queste vostre considerazioni da dove vengono, perché non ci sono precedenti che possono farvi pensare una cosa del genere. Esperimenti oggi non se ne fanno”.
Su Schick: “Domani Dzeko sarà il centravanti, poi vedremo le altre situazioni. Schick può fare l’esterno, le possibilità quindi ci sono. Abbiamo tanti giovani, c’è un percorso di crescita per tutti e oggi abbiamo fatto solo 13 partite, ne mancano tante e la possibilità che siano coinvolti tanti giocatori ci sarà, come c’è già stata. Finora ho fatto giocare 23-24 giocatori, sono tutti coinvolti e quando si allenano vengono considerati tutti nello stesso modo. Cerco di allenarli e farli crescere tutti con continuità. Quando vengono fatte delle scelte valuto quelle che sono le crescite di ognuno e la possibilità di metterli in campo. Ci sono i momenti per far scendere i calciatori in campo. Ci sono momenti in cui un squadra ha bisogno di maggiore esperienza e altri in cui ti puoi permettere di mettere dentro anche due giovani, come successo ad Empoli. Bisogna saper leggere i momenti e quello devo farlo io. Ma da oggi a pensare che mi sveglio a faccio la formazione che si fa sui computer non me lo posso permettere. Ci sono tante considerazioni da fare, alla lunga in tanti possono essere coinvolti, come tanti possono non avere chance perché non li vedo pronti o non si preparano i maniera tale per darmi la possibilità di farli giocare”.