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Milan, Furlani: “Morata? Merito va ad Ibrahimovic e Fonseca”

Redazione
Milan Furlani

MILAN, FURLANI – L’amministratore delegato del Milan Giorgio Furlani ha parlato del mercato e dell’imminente arrivo di Alvaro Morata. Il giocatore ha già sostenuto le visite mediche a Madrid prima di partire per le meritate vacanze dopo la vittoria del Campionato Europeo. Per l’ufficialità però mancano ancora dei dettagli da sistemare come quello di sbloccare la clausola rescissoria. Ma la soddisfazione per essere riusciti a raggiungere questo obiettivo riempe di soddisfazione anche il nuovo allenatore rossonero Paulo Fonseca.

Queste le dichiarazione dell’ad Furlani alla Gazzetta dello Sport su Alvaro Morata: “Con il giocatore è tutto a posto, ha firmato un contratto che lo legherà a noi per le prossime 4 stagioni, più una opzionale. Per quanto riguarda il trasferimento non è stato ancora completato perché ci sono delle questioni tecniche da risolvere, far scattare la clausola di rescissione è un procedimento complesso e delicato che stiamo portando a termine con la massima attenzione – ha poi aggiunto – L’abbiamo convinto con un grande lavoro di gruppo. Una menzione speciale va a Zlatan Ibrahimovic e Paulo Fonseca. Il primo gli ha spiegato cosa significa giocare nel Milan ed essere il centravanti di questa squadra, il secondo gli ha detto come lo vuole usare. E qui è stato determinante il valore del nostro allenatore”.

Milan, Furlani: “Morata ha una gran voglia di venire qui”

Poi l’ad del Milan si è soffermato sulla carriera e del lavoro sporco di Alvaro Morata: “Alvaro è uno che lo scorso anno ha fatto 21 gol con l’Atletico, oltre a quelli con la nazionale. Uno che ha segnato ovunque: Italia, Spagna, Inghilterra, Champions. Uno che ha vinto 20 trofei in carriera: questa sua abitudine al successo per noi è stata determinante. Siamo molto soddisfatti, e aggiungo un paio di cose: la prima, più generale, è che Alvaro ha una grande voglia di venire al Milan ed è molto fiducioso sul fatto che quella milanista sarà la tappa migliore della sua già decisamente brillante carriera. Fiducia che condividiamo in pieno. La seconda, più personale, è che stando con lui ho capito come mai l’hanno scelto come capitano della nazionale: gli hanno dato la fascia perché parla da leader, è una cosa che mi ha impressionato“.