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Lazio bloccata dal Ludogorets: 0-0 all’Olimpico

Stefano D'Offizi
Lazio

La Lazio di Baroni non va oltre lo 0-0 contro il Ludogorets in una partita che si pensava alla portata, ma che si è rivelata più insidiosa del previsto. Nonostante l’assalto finale e il supporto di 30.000 tifosi, i biancocelesti non sono riusciti a superare la difesa impenetrabile degli ospiti, che si sono disposti con un 6-3-1 raramente visto a livello internazionale. La Lazio rimane in vetta al girone, ma non è più sola: gli ottavi di finale sono ancora a portata di mano, ma la squadra si è vista rallentata dal muro difensivo del Ludogorets.

Lazio bloccata dal Ludogorets: 0-0 – La cronaca del match

Il Ludogorets, pur arrivando da una posizione poco invidiabile nel girone, ha mostrato una difesa solida, concesse pochissime occasioni agli uomini di Baroni. La Lazio ha cercato subito di sbloccare la partita, ma il primo tentativo di Pedro è stato respinto dal portiere avversario, con il pallone che gli è sfuggito. Un’altra grande occasione è arrivata nel finale, quando Guendouzi ha centrato la traversa con un potente tiro da fuori area, ma per i biancocelesti non c’è stato altro da fare.

Il rigore non concesso e il nervosismo crescente

Il 71′ ha segnato uno dei momenti più controversi della partita. In area del Ludogorets, Isaksen è stato travolto da Erick Marcus, che aveva sbagliato un passaggio. Sembrava evidente il rigore, ma l’arbitro croato Strukan ha inizialmente deciso di non concederlo, nonostante l’intervento del Var. Dopo un lungo consulto al monitor, la decisione è stata confermata, scatenando la rabbia dei giocatori e dei tifosi della Lazio. Questo episodio ha alimentato il malcontento anche per la controversa decisione dell’Uefa di vietare la trasferta ai tifosi biancocelesti in occasione della partita contro l’Ajax. La Curva Nord ha risposto con fischi e critiche nei confronti dell’arbitro, mentre l’Olimpico ha manifestato apertamente il suo disappunto.

Le mosse di Baroni e il finale

Nel tentativo di scardinare il catenaccio del Ludogorets, Baroni ha modificato la formazione. Ha spostato Noslin tra il centrocampo e l’attacco, ha collocato Pedro nel ruolo di falso 9 e ha dato libertà offensiva a Tchaouna. Nonostante i numerosi cambi, la difesa avversaria ha continuato a reggere. Nel secondo tempo, il tecnico ha inserito Lazzari e Isaksen, mentre Castellanos ha preso il posto di Dia, che aveva subito un duro colpo alla tibia. Baroni ha dovuto anche fare a meno di Vecino, sostituito al 60’ per un problema fisico, con Rovella che ha provato a dare freschezza al centrocampo, ma senza riuscirci.

Riflessioni finali

Nonostante il pareggio, la Lazio ha mostrato una buona condizione fisica e un atteggiamento sempre aggressivo, cercando di recuperare palla velocemente. La striscia di sette vittorie consecutive tra campionato ed Europa League si è interrotta, ma la squadra di Baroni resta in testa al girone, sebbene ora raggiunta dal Sturm Graz. La qualificazione agli ottavi di finale rimane un obiettivo a portata di mano, ma la Lazio dovrà essere più concreta nelle prossime sfide.

Formazioni e statistiche:

Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gigot, Patric, Pellegrini (1′ st Lazzari); Guendouzi, Vecino (15′ st Rovella); Tchaouna (1′ st Isaksen), Dia (1′ st Castellanos), Pedro (34′ st Zaccagni); Noslin.
Ludogorets (4-3-1-2): Bonmann; Witry, Kurtulus, Almeida, Son (36′ st Camara); Duarte, Naressi, Gropper (36′ st Yordanov); Chochev (44′ st Piotrowski); Marcus, Rwan Cruz (23′ st Duah).
Arbitro: Strukan (Croazia)
Ammoniti: Pellegrini, Kurtulus, Tchaouna, Gigot, Rovella, Isaksen per gioco falloso. Patric per proteste.
Angoli: 7-3 per la Lazio
Recupero: 1′ e 5′
Spettatori: 35.000