La difesa di Nainggolan: “Trattato come Escobar, ma…”

Difesa Nainggolan – Una lunga militanza del nostro campionato costellata da tante ottime prestazioni e gol fantastici dalla distanza: questo potrebbe essere il riassunto della carriera di Radja Nainggolan. Il ninja ha vestito le maglie di Piacenza, Cagliari, Roma, Inter e Spal in Italia (senza contare le esperienze estere). Nelle ultime settimane Radja è tornato sulle prime pagine dei giornali per le accuse di traffico di droga, il belga a Het Laastste Nieuws ha dato la propria versione dei fatti.
Interrogatorio – “Sono stato trattato come Escobar, ma non ho nulla a che fare con quei casi di droga. L’interrogatorio è durato quattro ore e si sono fatte le 18, motivo per cui era troppo tardi per un giudice istruttore, quindi hanno deciso di farmi passare la notte in cella”.
La difesa di Nainggolan: “Trattato come Escobar, ma…”
Esperienza in carcere – “La prigione è stata un’esperienza molto strana, che non vorrei più rivivere. La notizia si è diffusa rapidamente, sembrava che avessero rinchiuso Pablo Escobar… Io non ho nulla a che fare con quei casi di droga e infatti non mi è stata fatta alcuna domanda su tale tema. L’interrogatorio si è incentrato soprattutto sul mio legame con quella persona (Nasr-Eddine Sekkaki, il fratello minore del criminale Ashraf Sekkaki, ndr)”.
Reazione delle figlie – “Lui è un amico ed è sempre stato sincero con me, tanto che a volte ci siamo aiutati a vicenda dal punto di vista finanziario. Non posso dire nulla di male su di lui. Non sono mai stato coinvolto in affari loschi. Ho dovuto dirlo anche alle mie quattro figlie e la più grande ha 17 anni, quindi mi ha fatto un sacco di domande. A scuola è stata interrogata a riguardo e ha cercato di difendermi. Le ho detto di non preoccuparsi e che sono innocente“.