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Insigne miglior giocatore italiano in questo momento ed il Napoli ne sta approfittando

Redazione
Insigne Napoli

[df-subtitle]Di Fusco: Ospina e Garella sono diversi come struttura fisica e anche il ruolo è diversa. Garella è stato un precursore[/df-subtitle]

Schwoch, Di Fusco e Fariello sono intervenuti a Marte Sport Live per parlare del Napoli, di Insigne, del paragone tra Ospina e Garella, della Cavese e di altri argomenti

Questi i loro pareri riportati da EuropaCalcio.it:

[df-subtitle]Schwoch: “Insigne è il miglior giocatore italiano in questo momento. Sta sorprendendo tutti con il suo rendimento”[/df-subtitle]

Stefan Schwoch: “Insigne è il miglior giocatore italiano in questo momento e il Napoli ne sta approfittando. Per quanto mi riguarda non è un trequartista, sta facendo la seconda punta che sfrutta i movimenti dell’attaccante centrale e legge bene le situazioni offensive. Poi ha un piede morbido e può mettere la palla dove vuole. Nessuno si aspettava un campionato a questi livelli”.

[df-subtitle]Di Fusco: “Garella ha una struttura fisica diversa rispetto ad Ospina e con i piedi sapeva chiudere tutto lo specchio”[/df-subtitle]

Raffaele Di Fusco: “Ospina e Garella sono diversi come struttura fisica e anche il ruolo è diversa. Garella è stato un precursore. Non era rapidissimo nell’andare giù per la sua struttura fisica ed era bravissimo con i piedi. Oggi le metodologie sono diverse e quindi è più facile andare giù anche con una struttura fisica imponente come quella di Claudio. La preparazione è cambiata. Oggi inauguriamo il secondo centro tecnico federale in Campania, a Casola per la precisione. La Figc sta facendo un grande lavoro e stiamo procedendo bene nella nostra regione”.

[df-subtitle]Fariello: “Siamo fieri ed orgogliosi di avere avuto Insigne alla Cavese. Pavone lo notò in un’amichevole”[/df-subtitle]

Antonio Fariello, presidente della Cavese: “Ricordo ancora quando prendemmo Insigne in prestito. Pavone, allora diesse, mi disse che dovevamo andare a Castel Volturno perché aveva adocchiato un ragazzino forte. Parlammo con Santoro e con Bigon. Lorenzo si stava allenando con la prima squadra: mi disse che valeva la pena prenderlo perché valeva il prezzo del biglietto. Ho sempre tanta fiducia in Pavone. Vidi questo ragazzetto piccolo e minuto entrare all’interno degli uffici. Feci una battuta e dissi ‘mi volete far vedere il calciatore?’ e lui mi rispose ‘Presidente sono io’. Volevo capire il carattere di Insigne che era già bello forte.  Sono fiero ed orgoglioso di averlo avuto alla Cavese. Noi puntiamo sempre sui talenti”.