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Higuain a Goal: “Non resterò nel mondo del calcio, Napoli indimenticabile”

Raffaele Campo

HIGUAIN A GOAL – Intervistato da “Goal.com“, Gonzalo Higuain ripercorre il suo lungo percorso calcistico e pensa anche al futuro.

Così il Pipita, da due anni al Miami United: “In questo momento non ci sto pensando, ma questo campionato e questo Paese mi hanno fatto imparare e capire come posso godermi tutto ciò che prima non ero in grado di fare. Amo mia figlia e mia moglie, la mia vita ruota attorno a loro. Sono quelli che sono con me nel bene e nel male. Per quanto riguarda le altre attività, magari mi piacerebbe esplorare il mondo della cucina, magari suonare la chitarra o imparare l’inglese, ma non ho alcuna intenzione di restare nel calcio, almeno a breve termine. È un mondo che ogni giorno diventa sempre più tossico e non mi ci vedo più dentro. Voglio allontanarmi dallo sport. Sì, lo guarderò, ma so cosa ho vissuto. Penso sia solo un mondo a cui non appartengo tanto quanto pensavo di appartenere inizialmente. Dopo il calcio voglio aprire la mia mente e godermi la mia famiglia e la mia vita“.

HIGUAIN A GOAL

HIGUAIN A GOAL – Prosegue: “Sono sicuro che quando smetterò di giocare, mi sederò e penserò a tutto ciò che sono stato in grado di vincere. Sono super orgoglioso di ciò che ho ottenuto. Ho giocato per i migliori club al mondo – ha aggiunto -Ho giocato in Nazionale per nove anni, ho giocato in Coppa del Mondo, Champions League e ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato nella mia carriera. Vincere o perdere è una conseguenza; la cosa più importante è il percorso, ed è qualcosa che la gente non mi toglierà mai. Ho avuto una carriera meravigliosa“.

Poi sul Napoli: “Sono momenti impossibili da dimenticare. È una delle sensazioni più belle che puoi provare da giocatore, ossia sentire uno stadio pieno di persone che urla il tuo nome dopo un goal: mi viene la pelle d’oca a pensarci oggi. Ma può succedere anche il contrario. Nel calcio non è tutto bello. Un giorno 60.000 persone stanno urlando il tuo nome, quindici giorni dopo potrebbero insultarti. Le cose cambiano velocemente, molto velocemente. Quindi nel tempo ho cercato di imparare che gli elogi non mi portano troppo in alto e le critiche non mi portano troppo in basso“.

 

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