Guolo: “Indomita, peccato per questo epilogo. Rovere grande opportunità”

GUOLO INDOMITA ROVERE – Alla fine di questa stagione, e dopo cinque anni, terminerà l’esperienza di Alessandro Guolo, giovane allenatore trevigiano che in passato abbiamo sentito in più di una occasione, alla guida degli Esordienti dell’Indomita 21, società calcistica trevigiana la cui prima squadra è impegnata nel campionato di Seconda Categoria.
Ottimi sono stati i risultati ottenuti dal tecnico classe 1987 in questo lungo arco temporale con i giovani giocatori del club in questione. Per questo motivo, Europacalcio.it ha contattato Guolo per capire meglio cosa sia successo.
Partiamo dal presente. In tanti abbiamo letto il suo post su Facebook relativo al suo addio all’Indomita a fine stagione. Può dirci cosa è successo?
“Era un post sarcastico. Ci sono rimasto male perché va benissimo che il Treviso prenda in mano l’Indomita per aiutarla, ma lasciare a casa un centinaio di ragazzi perché vogliono tenere solo dagli Esordienti in giù non mi sembra giusto, specialmente se parliamo di ragazzi molto giovani provenienti soprattutto dai quartieri di Santa Bona, San Liberale, Monigo e San Paolo: non sono zone facili da vivere, e quindi i giovani hanno bisogno di fare un qualche sport, altrimenti spesso l’alternativa è purtroppo quella di predere brutte strade o comunque trovarsi in situazioni non belle. In quartieei come questi è importante fare attenzione anche al sociale“.
Si chiude quindi un cerchio durato ben cinque anni. Tralasciando questo burrascoso addio, cosa conserverà dell’Indomita?
“Che dire, sono stati cinque anni meravigliosi. Devo tanto a questa società perché mi ha dato molto, ma anche io ci ho messo altrettanto del mio e credo di essermi guadagnato nel tempo la stima degli altri per il ruolo di allenatore. Più che per i risultati sul campo, per il comportamento che ho avuto: sono stato spesso etichettato come uno da cui stare alla larga, ma la realtà ha detto che i ragazzi, i quali sono da sempre la bocca della verità, mi hanno sempre apprezzato ed erano contentissimi di allenarsi con me. A ogni modo, ci tengo a precisarlo, con l’Indomita non è ancora ufficialmente finita perché fino alla fine di giugno saremo impegnati in alcuni tornei e io voglio dare e darò il massimo“.
In questi anni ha comunque maturato esperienza. È già stato contattato da altre società?
“Quasi due anni fa ho ottenuto la Licenza D. Nei mesi scorsi ho ricevuto un paio di chiamate da squadre più grandi ma ho rifiutato perché voglio procedere, come si usa dire, step by step. Inoltre, e qui colgo l’occasione per togliermi un sassolino, chi giudica qualcuno solo in base a quello che gli è successo o che ha vissuto in passato sappia che è liberissimo di farlo, ma poi c’è la realtà che parla, e in questo caso ha detto che tutti i ragazzi mi hanno voluto bene. In ogni caso, se dovesse arrivare una chiamata interessante benissimo, specie se dovessi avere l’opportunità di lavorare non solo per soldi ma soprattutto con cuore e passione. Se invece non dovesse pervenire pazienza, intanto continuo a lavorare con gli amatori“.
A proposito, lei quest’anno ha allenato e sta tuttora allenando anche gli amatori dell’A.C. Rovere, esperienza per lei nuova. Come è nata l’opportunità e che ambiente ha trovato?
“L’occasione era nata per caso, tramite un aggancio. Mi hanno chiamato e io, rimasto lusingato, ho subito accettato. Si tratta di una società che punta a far bene per davvero e non solo a parole. Inoltre c’è un grande gruppo, anche per me è un’occasione per imparare e migliorare“.
Mentre a livello personale, fino alla scorsa estate aveva sempre allenato solo i ragazzi e mai gli adulti. Come è stato l’impatto iniziale?
“Le prime volte per nulla facile: sono l’allenatore ma allo stesso tempo anche il più giovane di tutti, quindi non è semplice farsi apprezzare e ascoltare. Ma in poco tempo abbiamo trovato una intesa e una quadra, mi hanno capito. Poi a volte anche loro, che hanno una bella esperienza, mi danno qualche consiglio o suggerimento“.
La squadra ha letteralmente dominato il campionato e ora ha già vinto le prime due partite degli spareggi, l’ultima lunedì sera con un netto 6-0 in casa dell’US Drago. Qual è l’obiettivo stagionale del Rovere?
“Il campionato era composto da quattro gironi da nove squadre ciascuno e con le prime tre classificate che andavano avanti. Ora ci sono tre gruppi da quattro squadre e passeranno solo le prime e la migliore seconda. Puntiamo chiaramente a vincere, ma anche arrivare tra i primi quattro sarebbe un ottimo risultato. C’è qualche squadra più preparata di noi ma, in attesa di finire la stagione, ci stiamo già preparando per la prossima annata. Vogliamo rinforzare la rosa con qualche tassello in più. Intanto puntiamo ad arrivare in finale“.
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