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Gasperini: l’Atalanta, la Nazionale e la reazione alle critiche

Redazione
Atalanta Gasperini

GASPERINI: L’ATALANTA, LA NAZIONALE E LA REAZIONE ALLE CRITICHE – È un Gasperini aperto e sincero quello che si racconta ai microfoni di Radio Serie A su RDSL’allenatore dell’Atalanta ha parlato della sua permanenza a Bergamo, degli accostamenti a importanti panchine come Juve e Nazionale e del rapporto travagliato con alcuni ex giocatori.

Ecco le parole del Gasp:

L’Atalanta

“La mia storia con l’Atalanta è meravigliosa, spero duri ancora a lungo, abbiamo raggiunto una dimensione importante. C’è sempre stato un rispetto totale tra me e la proprietà. Sono cambiati gli obiettivi nel corso degli anni, le difficoltà sono aumentate. 500 punti nella mia gestione? Sono tanti, soprattutto per una società che per tantissimi anni non aveva superato i 50 punti in campionato. È sicuramente un grande risultato”.

Ilicic

“Ha cominciato ad avere dei sintomi, non stava bene. Lì si è completamente isolato, soffriva della lontananza dalla famiglia. Ricordo la partita di Valencia, dove fece quattro gol: era tra i migliori giocatori in Europa, avrebbe potuto vincere il Pallone d’oro. Quando dovevamo andare a Lisbona contro il PSG, la settimana prima ero andato a trovarlo in una clinica: aveva perso 10-12 kg…”. 

GASPERINI: L’ATALANTA, LA NAZIONALE E LA REAZIONE ALLE CRITICHE

La semifinale col PSG

“È stato il momento più alto della mia carriera a livello di risultato. Eravamo a 2 minuti da una finale di Champions League. Nel secondo tempo è entrato Mbappé: lì è cambiata la partita”.

Lo scudetto 

“Per noi, il traguardo possibile era la vittoria della Coppa Italia: l’abbiamo sfiorata due volte. Tutte le altre competizioni sono difficili da vincere perché c’è una grande disparità tra le squadre: le big hanno risorse enormi in tutti i campionati”.

La Nazionale

“C’è stato un momento in cui ero stato contattato da Marcello Lippi, ma poi fu scelto Ventura. Io mi sento più pronto per una squadra di club, anche se alla Nazionale non diresti mai di no”.

La Juventus 

“Anni fa, quando ero ancora al Genoa, c’è stato un momento in cui sono stato vicino alla panchina bianconera. Non ho più avuto contatti diretti con la Juventus“.

Mahele 

“È tutto rumore, c’è poca sostanza. Un po’ di onestà intellettuale in più sarebbe importante”. 

Il rapporto con il Papu Gomez

“Lui è andato via senza salutare, spero che ci sia la possibilità, prima o poi, che possa tornare a Bergamo per avere un saluto come è giusto che sia”.