“Furlani out”, quanti attacchi; e Cardinale cerca di liquidare Elliott
Gerald Cardinale, proprietario del Fondo RedBird, starebbe cercando di liquidare Elliott per estrometterlo dal Milan; impazza Furlani out
FURLANI OUT ELLIOTT CARDINALE – Il 25 maggio, a pochissime ore dalla partita tra Milan e Monza – valido per l’ultimo impegno del campionato – la protesta di tantissimi tifosi rossoneri si era trasferita dai social sino al piazzale antistante Casa Milan. Maglie e cori di sostegno nei confronti di Paolo Maldini, ex leggenda rossonera invitato a rientrare alla base, in quella che considera ancora la propria casa. Tutti uniti, o quasi, nel gridare “Furlani Out” invitando l’attuale Amministratore Delegato ad abdicare e lasciar spazio ad altri dirigenti. La situazione non era mutata il 7 luglio, giorno del raduno rossonero, nel corso del quale era stato accolto dai fischi al pari del Presidente, Scaroni.
I risultati positivi della squadra di Allegri hanno attenuato il fervore di una piazza che ne contesta da tempo comunicazione e modus operandi, figlio di una fiducia incondizionata da parte del Fondo Elliott. D’altra parte, i Singer rivestono ancora un ruolo da assoluti protagonisti nelle vicende di Via Aldo Rossi a causa del Vendor Loan concesso a Gerry Cardinale, proprietario e fondatore di RedBird, con nuova scadenza fissata al 2028.
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Ma nelle ultimissime ore più di qualcosa si starebbe muovendo in direzione Milano e con partenza fissata da Oltre Oceano, laddove lo stesso Cardinale sarebbe alla ricerca di un finanziatore che possa liquidare il debito contratto con Elliott ed estromettere i Singer dal CDA del Milan. Secondo quanto confermato da Calcio&Finanza, il plenipotenziario americano potrebbe instaurare un nuovo sodalizio finanziario con Credit Convert Partners, società specializzata in soluzioni finanziarie.
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Cardinale avrebbe intenzione di ottenere un finanziamento da 700 milioni per estinguere il prestito di Elliott con interessi non dilazionati anno per anno, ma da saldare al momento della restituzione del debito. Fatto ciò, il fondatore di RedBird disporrebbe di una somma annuale da destinare alla squadra e al progetto stadio, in condivisione con l’Inter. A quel punto – e solo a quel punto – il “Furlani out” decantato da molti sostenitori rossoneri diverrebbe realtà.
Per ora, l’AD subisce attacchi da tutte le parti: dalle interviste di Theo Hernandez e Calabria, agli sfoghi di Sergio Conceicao, solo per citarne alcuni. Le parole, che non scalfiscono in toto la figura di Furlani, non sono sufficienti quanto un eventuale intervento finanziario di Cardinale per liberare la scrivania del manager e “portafoglio Elliott” nei prossimi mesi. Ma più di qualcosa, dall’America, si starebbe muovendo in tal senso. E la stessa figura del dirigente vacillerebbe.
