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Fagioli, l’agente risponde alle accuse del padre: “Malato da tempo”

Anthony Ferrara
Fagioli Marsiglia

Fagioli: l’agente del calciatore, ha replicato alle accuse del padre del calciatore in merito alla responsabilità dei procuratori

Il “Mea culpa” di Nicolò Fagioli potrebbe tutelare il giocatore dal punto di vista della pena che gli verrà comminata in sede di giustizia sportiva ma, il nuovo caso scommesse montato in questi ultimi giorni, sta aprendo un ulteriore dibattito in merito alla responsabilità degli agenti nei confronti degli stessi calciatori/assistiti.

A sollevare il tema è stato il padre del centrocampista della Juventus il quale, in un’intervista rilasciata alla Repubblica, ha sottolineato l’importanza dei procuratori anche per ciò che concerne il mettere in guardia in relazione a particolari e delicati aspetti come quelli che hanno coinvolto il figlio. La replica di Marco Giordano, procuratore dello stesso Fagioli e intermediario dell’agenzia che cura gli interessi del calciatore, non si è fatta attendere.

Intervenuto ai microfoni dello stesso quotidiano Nazionale, il procuratore ha infatti rispedito al mittente qualsiasi negligenza da parte dell’agenzia: “Nessuna mala gestione, anzi: siamo stati noi stessi a consigliare Fagioli di autodenunciarsi. La sua patologia era già presente ben prima che firmassimo il contratto di collaborazione. Il calciatore si è dimostrato disponibile e ha capito immediatamente la situazione seguendo il nostro suggerimento. Lo abbiamo aiutato in tutti i modi e non l’abbiamo lasciato solo. Il calciatore ha bisogno di cure per la ludopatia che l’ha coinvolto, ma non c’è stata nessuna negligenza da parte nostra”.

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