Esc- Europacalcio.it – Calcio Time con Marazzina: “La Roma tra passato e presente”

Esclusiva Europacalcio.it: nel corso del programma Calcio Time, è intervenuto nel salotto della nostra redazione Massimo Marazzina: la Roma…
Nel corso della terza puntata di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione Europacalcio.it, in diretta ogni lunedì dalle 20:30 alle 22:00 sui canali social Facebook, Youtube, X, e sulle pagine ufficiali di Cristiano Abbruzzese e Anthony Ferrara, è intervenuto in esclusiva Massimo Marazzina, ex calciatore di Chievo, Reggina, Bologna (tra le altre) e con una breve esperienza alla Roma, da febbraio a giugno 2003.
Proprio in merito al club giallorosso, l’ex centravanti ha affrontato l’argomento relativo al rinnovo di De Rossi, per ciò che concerne il presente e cosa non funzionò in quella famosa avventura nella capitale durata appena quattro mesi e che lo portò a totalizzare sette presenze: “Conosco Daniele De Rossi, attuale tecnico della Roma, da quando venne promosso dalla Primavera in Prima Squadra. Lo coccolavo ai tempi in quanto, tra l’altro, era mio compagno di stanza in ritiro. Il calcio è bello anche perchè, poi, ti presenta queste occasioni. Non veniva da grandi esperienze, ma ha toccato subito le corde giuste e ha assolutamente meritato la riconferma. La squadra lo segue, si sta dimostrando un leader come lo era nel rettangolo verde. Sono molto contento per lui, nessuno gli ha regalato nulla anche se godeva già di un grande credito e ha conquistato questo rinnovo. Quest’anno avrà più responsabilità, contribuirà a fare il mercato e sarà un grande banco di prova”.
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“Per quanto riguarda l’esperienza alla Roma, arrivai all’ultimo giorno di mercato, la Roma era fuori da tutte le competizioni e trovai una rosa che vivacchiava in attesa della stagione successiva. Gli allenamenti erano totalmente diversi da come ero abituato al Chievo. Pur trovandomi bene dal punto di vista ambientale, lato tecnico ebbi problemi per via di un infortunio e perchè la squadra non aveva tutti questi stimoli o mordente. Peccato sia andata così, perchè non me ne sarei mai andato dal Chievo, altrimenti. Non posso attribuirmi particolari colpe, perchè di fatto feci due presenze. Andò male, ma riuscii a trarre grandi insegnamenti anche da quella esperienza, come in tutte le altre”.