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Ebagua: “Lookman via da Bergamo, Nicola un top. Su Leao dico…” ESC EC

Anthony Ferrara
Ebagua Leao Nicola Lookman

Ai microfoni di Calcio Time, trentunesima puntata, è intervenuto Giulio Ebagua, ex attaccante del Torino: su Lookman, Nicola e Leao… ESC EC

EBAGUA LOOKMAN LEAO NICOLA – Ai microfoni di Calcio Time, nel corso della trentunesima puntata a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Giulio Ebagua, ex attaccante del Torino e del Varese, tra le altre. In compagnia dell’ospite abbiamo trattato diversi temi, tra i quali il futuro di Lookman, Montella in orbita Roma, l’atteggiamento di Leao e Davide Nicola. Le sue parole:

Su Montella: Allenatore cresciuto tantissimo nel corso degli anni e l’ha ampiamente mostrato anche alla guida della Nazionale turca. Per il suo passato da grande attaccante della Roma, un suo ritorno costituirebbe sicuramente un fatto positivo. A Catania cambiò modo di allenare, anche in relazione al gruppo che trovò, pieno di argentini e brasiliani: pianificava sessioni da 50 minuti. Non ero abituato, anche perché con Ventura, al Torino, gli allenamenti duravano due ore e mezza. Ma questa era una caratteristica di Montella e si rivelò vincente, perché già da Catania si intravedevano le sua qualità di grande allenatore. poi, è migliorato di anno, in anno”. 

Su Osimhen: Devo essere sincero: a me non piaceva particolarmente dal punto di vista tecnico e stilistico, ma si distingue sempre per i tanti gol segnati. Osimhen è una certezza in ogni squadra in cui gioca, Nazionale compresa e, anche se non stravedo per lui dal punto di vista tecnico, i numeri parlano per lui”. 

Su Lookman: Calciatore africano più forte, ma per distacco. Ha qualità incredibili e può sempre migliorare puntando al top. Lookman è un fenomeno per caratteristiche, può giocare ovunque ed è straordinario anche umanamente. L’anno prossimo credo debba lasciare l’Atalanta, nonostante il club stia raggiungendo il top: tuttavia, opinione puramente personale, Lookman può ambire al Real, al Manchester, al Barcellona, ovunque lui voglia. Lui stesso potrà migliorare ulteriormente e alzare ancora l’asticella”.

Ebagua: “Lookman via da Bergamo, Nicola un top. Su Leao dico…” ESC EC

Su Chukwueze: La maglia del Milan pesa e le luci di San Siro pesano, ma tantissimo. Il calciatore ha qualità, ma ci sono momenti del calcio in cui magari capiti nel posto giusto, ma in un timing sbagliato. Io ricordo che, all’esordio al Meazza, fui pietrificato dopo un pallone recuperato a Sneijder: mi fermai guardandomi intorno, tanto che Lucio intervenne per anticiparmi, a sua volta. San Siro è uno stadio che perdona anche poco e lascia poco margine: probabilmente, in questo momento, Chukwueze non riesce a esprimersi al meglio perché poco pronto per giocare in certi contesti. Talvolta, può essere anche una questione di testa, di pressione”. 

Su Leao: Grandissimo calciatore: con quelle caratteristiche, dovrebbe essere ai livelli di Vinicius. Probabilmente, è ancora un po’ discontinuo per una questione mentale, più tecnica o fisica. Lo stesso Seedorf, giocatore mostruoso, sceglieva quasi le partite in cui giocare davvero e incidere da grande campione. Forse, le motivazioni spingono Leao a dare qualcosa in più nelle partite più importanti, è difficile da spiegare. Ma credo non riesca a spiegarlo nemmeno lui stesso. Dubito un calciatore non abbia voglia di giocare a calcio e necessita di stimoli importanti. Può anche essere discontinuo, ma come fai a discutere le qualità di Leao? Impossibile…”.

Su Davide Nicola: L’etichetta di uomo salvezza non lo rappresenta a pieno, è immeritata, perché è un allenatore fantastico sia dal punto di vista umano, che tecnico e pronto anche per un’esperienza più importante, con tutto il rispetto per il Cagliari. Non posso che parlar bene di Nicola, uno delle persone che rispetto maggiormente. Lo chiamano nel momento di difficoltà massima, quella estrema, e lui riesce comunque a salvare situazioni impronosticabili. Non capisco il motivo per il quale non gli venga affidata una grande squadra, o comunque una di livello, sin da inizio anno. Le esperienze al Torino, all’Udinese e alla Salernitana, parlano per lui: ha fatto dei miracoli, salvando situazioni insalvabili”.