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De Ketelaere: “Ruolo, minuti e le mie colpe: le cause del flop Milan”

Anthony Ferrara
De Ketelaere Milan mercato

Charles De Ketelaere, dal ritiro del Belgio, ha rivelato le cause che hanno portato alla separazione dal Milan dopo appena una stagione

È stato l’acquisto più oneroso della scorsa campagna acquisti estiva operata da Maldini e Massara. È stato, suo malgrado, uno degli elementi che ha portato alla rottura totale tra l’ex leggenda rossonera e il nuovo Fondo RedBird. Charles De Ketelaere, infine, non sarà, quasi sicuramente, parte integrante del nuovo progetto del Diavolo per il rilancio dopo una stagione decisamente più nera, che rossa.

Passato all’Atalanta con la formula del prestito con diritto di acquisizione a titolo definitivo, il riscatto dell’attaccante belga, personale e da parte della Dea, dipenderà molto dall’esito di questa stagione appena iniziata. I presupposti per redimere un’annata davvero storta si sono già verificati. Nel corso delle prime tre partite di questa seconda avventura in Italia, infatti, il classe 2001 ha già superato lo score messo a referto un anno fa: una rete, al Mapei, ed un assist.

Le concause che hanno contribuito al flop di De Ketelaere in maglia rossonera sono molteplici. Il belga, nel corso di un’intervista realizzata dal ritiro della Nazionale belga, ne ha indicati diversi:

Penso ci sia stato un equivoco tattico: a Bergamo gioco più vicino alla porta, non da centrocampista aggiunto. Inoltre, il poco minutaggio e la poca continuità di prestazioni hanno influito ad alimentare una situazione complicata. Non nascondo colpe anche mie: nonostante cercassi di isolarmi, le critiche non mi rendevano indifferente. La gente predilige gol e assist alle buone prestazioni: me ne rendo conto. Sono comunque grato al Milan perché mi sento un calciatore più maturo dal punto di vista tecnico e tattico”.

Buona parte del club mi ha suggerito di cambiare aria e trasferirmi in un’altra realtà. Ho quindi optato per mettere alla prova le mie capacità all’Atalanta per cercare di mostrare la parte migliore di me stesso. Sapevo che, al Milan, avrei ricevuto poco spazio e ho preferito prendere una nuova strada: ringrazio comunque l’ambiente rossonero. Non è stata la stagione che mi aspettavo, ma non me ne pento”.