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Cicinho: “Real più grande del Milan, a Roma che ricordi. E l’alcol…”

Redazione
cicinho

«Tutti noi abbiamo un vuoto che solo Dio può riempire: non c’è denaro, lavoro o famiglia che tenga» Ha raccontato Cicinho, detto il Reverendo per il suo mestiere da chierichetto, al sito gianlucadimarzio.com. dove ha narrato di tutti i suoi problemi avuti con l’alcol sin da ragazzino, e che gli hanno precluso una carriera diversa e probabilmente più lunga.

«Sentivo un vuoto dentro, quando non giocavo ero depresso e mi facevo del male. All’inizio ero felice, poi però ho perso il desiderio di giocare. Il problema ero io. Non stavo più bene con me stesso il calcio era sempre stato la mia vita, c’era qualcosa che non andava. Dovevo cambiare, altrimenti sarei andato incontro alla morte».

Un Cicinho che, nonostante tutti i problemi avuti, ha avuto l’onore e la fortuna di giocare e vincere con alcuni fra i club più forti del mondo: «Ho avuto la fortuna di vincere con il Real Madrid, la Roma e il Brasile, ma il momento migliore resta la vittoria a Tokyo per 1-0 contro il Liverpool. Conservo quell’immagine nel cuore» Doveva finire al Milan, ma, giustamente, scelse il Real Madrid, se non altro per la quantità di campioni con i quali avrebbe giocato: «C’erano Ronaldo, Roberto Carlos, Raúl, Guti, Casillas, Zidane, Beckham, Robinho, Julio Baptista, Sergio Ramos…»

IL suo ricordo a Roma è invece legata alla clamorosa accoglienza che ci fu il giorno del suo arrivo a Fiumicino («prima di me fu accolto così solo Batistuta») e soprattutto il fatto di essere stato tra i rpotagonisti dell’ultima vittoria di un trofeo per la squadra giallorossa. «La gioia dei tifosi non posso dimenticarla. Mi sorprende sia l’ultimo trofeo vinto perché hanno sempre avuto grandi squadre con Totti, De Rossi e molti altri. Mi sento privilegiato, ho inciso il mio nome nella storia della Roma»