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Ancelotti: “Il Napoli deve lottare fino alla fine. Sul dominio della Juve…”

Raffaele Campo
Ancelotti

[df-subtitle]Ancelotti: “Qua cโ€™era una chiara identitร  di gioco. Lโ€™unica cosa cambiata a livello tattico รจ stata la disposizione in fase difensiva, dal 4-3-3 al 4-4-2, che per me รจ la piรน efficace”[/df-subtitle]

Carlo Ancelotti torna a parlare della sua esperienza al Napoli e del suo ritorno in Italia, e lo fa in occasione di un’intervista rilasciata a “Il Corriere della Sera“. Sabato pomeriggio gli azzurri hanno superato la Spal per 1-0 grazie alla rete di Albiol sul finire del primo tempo.

Cosรฌ il tecnico di Reggiolo: “L’Italia รจ bellissima, dal punto di vista paesaggistico รจ il Paese piรน bello del mondo. Adesso ho avuto la possibilitร  di visitarla un poโ€™ di piรน, mi sto riabituando a tanta bellezza. Poi in questo periodo di difficoltร  cโ€™รจ chi vive meglio e chi vive peggio ed un po’ piรน arrabbiato. Sentivo un discorso di Farinetti, tempo fa: ha detto che noi italiani abbiamo la fortuna di essere nati in Italia. Concordo, dovremmo ricordarcelo. Il dominio Juve puรฒ diventare un problema? Direi di no. Il dominio Juve non abbassa la passione degli altri tifosi per la propria squadra, anzi vogliono rompere questa egemonia“.

Prosegue: “La Champions? Passare il turno dipende anche dalla difficoltร  del girone, ma i segnali di ripresa ci sono: in campionato cโ€™รจ una buona qualitร  di gioco, non eccezionale, ma buona; la Nazionale sta facendo molto meglio, il nuovo corso ha inserito giovani interessanti; cโ€™รจ piรน stabilitร  a livello di Federazione, cโ€™รจ un nuovo presidente con idee chiare. Il movimento รจ destinato a crescere. Certo, se ci fosse un incentivoย a fare stadi nuovi e a migliorare la cultura dentro gli stadi… Se eravamo dei coglioni se non passavamo il girone? Ma io lโ€™ho detto prima della Stella Rossa: intendevo, saremmo dei coglioni a uscire per un mancato risultato contro la Stella Rossa. Ma noi non siamo usciti da coglioni, abbiamo fatto il massimo e siamo stati in ballo fino allโ€™ultimo contro una squadra veramente forte, il Liverpool, candidata a vincerla la Champions. Come il Psg, il Barcellona e la Juventus, che perรฒ ha un ostacolo difficile come l’Atletico Madrid, che nei turni eliminatori ha perso poche volte. Il Real invece รจ meno competitivo senza Ronaldo“.

Di seguito: “Quale allenatore studierei? Uno che conosco poco, potrebbe essere Klopp o Pochettino, perchรฉ Allegri, Simeone, Spalletti, Guardiola so giร  come lavorano. Ormai ci sono pochi segreti nel calcio, perรฒ รจ sempre interessante vedere come un allenatore si comporta, che impulso dร  in un certo esercizio. Non per copiare, che รจ impossibile, eppure ci sono allenatori che non vogliono far vedere gli allenamenti. Spalletti รจ un amico, mi รจ venuto a trovare a Madrid quando era fermo. Abbiamo un bel rapporto, di stima e di affetto. Ma io ce l’ho un po’ con tutti gli allenatori. E poi ora tanti miei giocatori sono diventati allenatori, Gattuso, Pippo, Nesta, Oddo“.

Continua: “Nel Napoli ho inserito le mie idee in modo graduale, non ho mai cercato di forzare le cose. In genere le novitร  sono ben accette. Qua cโ€™era una chiara identitร  di gioco. Lโ€™unica cosa cambiata a livello tattico รจ stata la disposizione in fase difensiva, dal 4-3-3 al 4-4-2, che per me รจ la piรน efficace. Abbiamo cambiato dopo la Sampdoria e in un periodo in cui giocava la Nazionale, perciรฒ non cโ€™era neanche modo di provare. Mi รจ bastato parlare con qualche giocatore, Allan e Diawara, mi hanno dato la loro disponibilitร  e la abbiamo fatta, altrimenti mi sarei fermato. Tant’รจ che lโ€™abbiamo provata 20 minuti nell’allenamento prima della Fiorentina e basta. L’obiettivo รจ una squadra che arriva alla fine del campionato lottando“.