Pepito Rossi si sfoga: “Doping? Storia assurda. Voglio tornare, sto bene”

PEPITO ROSSI DOPING – Un talento cristallino devastato da un’incredibile serie di infortuni. La carriera di Giuseppe Rossi potremmo riassumerla così. E gli infortuni arrivavano ogni volta che sembrava stesse per tornare al top. Ogni volta così e ogni volta Pepito doveva ricominciare da capo. Per abbatterlo però non sono bastati, Rossi riusciva sempre a tornare. E così, nell’aprile del 2018, si è intromesso il doping, tanto per non fargli mancare nulla. Ma anche in questo caso l’ex Fiorentina è stato giustamente scagionato.
La vicenda risale al 12 maggio 2018, quando fu trovato positivo al dorzolamide durante un controllo effettuato al termine di Benevento-Genoa. “Mi faccio mille domande, risposte poche. Una storia assurda, scioccante. Mi cercavano club importanti, ho perso l’occasione non per colpa mia. Ma non voglio più pensare a quella m… Voglio giocare a calcio, sono bravo a farlo, voglio ancora una possibilità”, dice Rossi in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Una storia, quella del doping, che gli ha fatto perdere un altro anno di calcio.
PEPITO ROSSI DOPING – Ma lui vuole tornare: “Sto bene da tanto, mi alleno tutti i giorni, non è facile farlo da solo. Aspetto una chiamata, ho tanto da far vedere”.
Il classe ’87 si è allenato ultimamente nel Manchester United di Lukaku e Sanchez, poi passati all’Inter in estate: “Lukaku fa reparto da solo, gioca per la squadra. Ma se Conte l’ha preteso il perché è nel curriculum di Romelu: fa goal, lo fa in ogni modo, sa fare tutto. L’ho conosciuto, è un ragazzo splendido, con me parlava in italiano. Sanchez? È forte ma non lo scopro io. A Manchester gli ho ricordato che al Barcellona andò grazie a me. Dovevano prendere me, nel 2011, Poi il Villarreal rifiutò l’offerta, non vollero cedermi. Così andarono su di lui. Conte? All’inizio del suo ciclo in Nazionale io ero infortunato, lui venne a Firenze a parlare di me con Montella. Mi avrebbe aspettato”.